"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

mercoledì 8 giugno 2011

Vaffanculo. Anche in cinese.

Guardo le strade di Canton dal ventiduesimo piano del mio albergo.
Fuori rare tracce di nebbia in una cortina di smog. Presse, forni, camion, trattori, macchinari per iniezione, tranciatura, filettatura, tornitura, stampa, ricamo, taglio a caldo e a freddo, battitura, forge, motorini, martelli pneumatici, furgoncini carichi da toccare terra.
E gente. A milioni. Chiusi in fabbriche che dopo quattro anni sembrano reduci dal massacro di Nanchino, facce che spendono quasi tutti gli anni della loro vita negli stessi mille metri quadri, pigiati così tanto da sembrare filetti di tonno in scatole di latta. Facce sedute per terra su un asfalto oleoso, intriso di vernice e residui di metallo.
L’unico ad essere libero è un cane, un bruttissimo cane che se la ride alla faccia di tutti, solo perché non ha il pelo chiaro.
Provo ad ingoiare tutto questo, ma la coscienza non ci sta. Non può starci. Non vuole starci. Milioni di facce respirano aria inquinata, bevono acqua stagnante, mangiano riso cresciuto a scarichi industriali e pollame che becca grano e scarti plastici.
E sorridono. Milioni di facce che sorridono. Vivono negli stessi palazzi in cui lavorano. Respirano l’odore delle fognature troppo cariche. Inalano gas acidi di trielina con cui tirano a lucido le plastiche che noi compreremo in un centro commerciale. Ingoiano miliardi di molecole di pvc da braccioli che gonfiano e sgonfiano uno ad uno. Centinaia di migliaia di volte.
Qui i numeri non hanno senso. Diciannove milioni di persone brulicano sul territorio urbano di Shanghai. Diciannove milioni. Si muovono con qualunque mezzo. Tram, treni, auto, camion, pullman, biciclette, motorini, risciò, sandali e treni di chiatte, immobili sull’acqua di fiume. Corrono da una parte all’altra della città, molte volte senza nemmeno sapere dove cazzo stanno andando. E trasportano di tutto. Balle di cotone, bidoni d’acqua piovana, polli, magliette, Rolex più falsi di una campagna elettorale italiana, tabacco di contrabbando. Tutto ciò che è trasportabile, loro lo spostano. Perché se resta dov’è non regala yuan. E senza yuan, niente riso. Scontato per noi. Sudato per loro.
E divorano tutto: alberi, fiumi, miniere, acqua, la loro stessa aria. Che poi è la nostra. Il cielo è grigio di nebbia e smog, qui in Cina. La merda del mondo.

Ma dove cazzo è finita la Cina dei libri, delle dinastie, dello zen, quella dell’esercito di statue, la balia delle culture d’Oriente, quella Cina che prima ha scoperto le stelle e poi ha costruito un muro così lungo, che lo puoi vedere dalle stelle. La Cina delle stagioni che passano da sole, quella dove il tempo è Dio, e la pazienza è la sua mano destra. Hanno scardinato le nostre stesse radici di ieri, per diventare come noi oggi. Merda e yuan, la nuova filosofia cinese

7 commenti:

  1. Questo bel acconto mi ha affumicato. Non può essere tutto cosi e che diamine ci sarà ancora qualcosa da salvare

    fra

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  2. Qualcosa sta cambiando, in realtà. Ma ci vorrà tanto tempo e parecchia buona volontà.
    Non è più tutto così come l'ho descritto, ma l'ho visto coi miei occhi fino a pochissimi anni fa.

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  3. Aiuto, mi sta venendo la depressione! Ringraziando il cielo allora che c'è la crisi. Le ciminieri sono meno accese del normale, con l'edilizia bloccata, il verde non soffre il pericolo di essere innondato di cemento. ;-)

    Comunque a parte gli scherzi! Vivi troppo di quello raccontano i mass media e in questi ci sono solo interessi politici, pubblicitari di prodotti, o iniziative. I mass media non ti dicono la verità perchè non guadagnerebbero nemmeno un euro!

    Se posso darti un consiglio: sono sicuro che nella letteratura ci sono argomenti più belli da raccontare che lo smog universale ;-)

    Pensa all'universo, alle stelle, ai mondi che non conosciamo e come potrebbero essere.

    Pensa alle fate, ai draghi e alle arpie come faccio io.

    Oppure pensa a qualcosa che non ci ha pensato nessuno finora.

    I poli non si stanno scogliendo, le radiazioni del giappone non si stanno diffondendo da nessuna parte, e l'inquinamento di Cernobil è stato smaltito. Il argomento è giusto ma solo un pò troppo estremizzato. Nella letteratura occorre fantasia e sono sicuro che ci sono cose più belle da raccontare.

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  4. per Arkavarez:
    IL fatto che nella letteratura ci voglia fantasia, è fuori di dubbio. rimango perplesso quando consigli di raccontare cose più belle , come fate, draghi e arpie.
    Ognuno ha il proprio immaginario,il tuo evidentemente è quello. Spero per te che non sia solo quello.
    Aspetto con curiosità un tuo racconto che non sia composto da guerrieri, fate e draghi ma che abbia uno sguardo, anche paradossale, sul presente.
    saluti

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  5. Nella letteratura non c'è nulla di piu' bello o nulla di più brutto da raccontare. C'è però molto da raccontare e questo significa che ce n'è per tutti i gusti, ma proprio tutti.

    fra

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  6. Ciao Arkavarez, non credo ci conosciamo, quindi piacere di conoscerti in questo modo.

    Non penso di estremizzare, ma di sentire, vedere e raccogliere informazioni e pareri, e poi farmi un'opinione mia. E solo mia.
    La Cina è come l'ho descritta, perché la vivo da vent'anni ormai, e non l'ho mai letta sui giornali o vista in tv, ma solo vissuta nel bene e nel male.
    L'aumento dell' uno percento di salinità dell'Atlantico, è uno studio scientifico realizzato tempo fa, e - per quanto sia al momento impossibile che accada - le glaciazioni delle ere passate hanno avuto come concausa proprio questa.
    Posso tentare di essere d'accordo sull'estremizzazione che leggi in quello che scrivo, ma - sfortunatamente e disgraziatamente - è il mio modo di scrivere, che per esprimersi ha bisogno e voglia di un'immagine forte. E' personale, e a me va bene così.

    Quanto alle fate, che dire... ne ho già conosciuta più d'una in carne, ossa e scarsa morale. Sarà per questo che tendo ad scansare tutte le altre, oggi.
    Attendo invece ansioso di incontrare draghi e arpìe, per poterne scrivere il prima possibile.

    Buona fantasia e buone letture.

    Riccardo

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  7. Hehehehe ;-) Beh è giusto che ognuno deve mantenere il proprio interesse verso quello che ognuno deve scrivere e non disprezzo affatto.
    Quello che scrivo non esiste e di sicuro quello che sappiamo sui draghi, è nei musei dei dinosauri e quanto alle arpie è solo mitologia.

    Il mio riferimento era puramente personale e generalmente pongo sempre un opinione partendo dal mio modo di vedere (che è ovviamente è personale). Certo che guardare verso il presente non è spagliato e nemmeno mettere di fronte la realtà. La mia verità è solo che nel presente non trovo niente di interessante da dire, la tv non la guardo da circa due anni perchè parla solo delle stesse cose. Di conseguenza parlo di cose immaginarie

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