"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

martedì 14 giugno 2011

...con gli occhi dell'altro...


Sono sempre stata la pecora nera della famiglia, quella che risponde male, disobbediente, ribelle.
Se in casa volava qualche castigo o uno schiaffo, ero io che lo prendevo. Mai stata brava a scuola, mi piaceva di più divertirmi con gli amici. Insomma di certo non sono stata una figlia ideale. Ma la colpa non era mia.
Nessuno comprendeva la mia vera natura e poi c’era lei.
E già, lei sì che era una figlia modello, mia sorella. Sono sicura che se lei fosse stata meno perfettina, anch’io sarei stata meno in difetto agli occhi dei miei genitori. A volte penso di averla odiata, ma se lo meritava.
Quella volta però, non era stata poi così brava. Solo che nessuno lo sapeva. Perché, non è che lei non combinasse mai niente, ma era molto più furba di me. Non si faceva beccare. Ma questa volta aveva commesso uno sbaglio, mi aveva confidato un segreto.
Mica glielo avevo chiesto io di fidarsi e non avevo certo detto che avrei mantenuto il silenzio. In fondo era giusto che i miei sapessero cosa faceva.
Me la ricordo benissimo quella mattina, stavo discutendo con mia madre, come al solito mi stava rimproverando di qualcosa. C’era anche lei, lì con la sua faccia da angioletto. Che soddisfazione quando ho raccontato che non ero la sola a dover essere sgridata, messa in castigo. E poi, la faccia di mia madre, mentre la guardava, con quello sguardo severo e deluso, che di solito era destinato a me.
Era andata ad una festa di Capodanno. C’erano tutti i suoi amici e anche quel ragazzo carino che le piaceva da tanto. Fin qui niente da dire, ma dopo.
Quando tutto era finito non era tornata a casa, come doveva, ma era andata in spiaggia con lui. A parlare. Lei dice che non è successo niente, fino alle due di notte.
Ma io ai miei, mica ho detto che ha fatto chissà che, ho detto la verità, che è stata in spiaggia, di notte, sola, con un ragazzo. Se poi loro hanno tratto delle conclusioni sbagliate, non è di certo colpa mia. Almeno adesso sanno che anche la loro figlia perfetta non è poi così perfetta.
Lei mi ha detto che non mi confiderà mai più un segreto, ma in fondo le ho fatto un piacere, deve imparare che non ci si può fidare, sempre.

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