"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

mercoledì 1 giugno 2011

Le mie scarpe magiche


Oggi è il mio compleanno!
Non ho ancora capito se è più intelligente festeggiare il fatto di essere ancora viva piuttosto che sorvolare e prendere coscienza di avere meno tempo da vivere. Ci penserò un’altra volta. Appena scesa dal letto un’altra domanda mi pare degna di maggiore attenzione.
Scarpe! Accanto al letto ci sono delle scarpe. Da trekking. Non sono certo le mie, pronte per la rottamazione. Da dove diavolo vengono? Spaventata faccio un giro delle stanze con il cuore in gola per la paura che ci sia in casa qualcuno di non gradito. Niente. Allarme ancora inserito. Tutto come ieri notte. Torno velocemente in camera e mi siedo per terra. Infilato nella scarpa del piede sinistro scorgo un biglietto. Lo apro stupita e curiosa come un gatto davanti ad una palla rotolante.
“Queste scarpe sono per te. Si trasformeranno nelle scarpe del luogo che vorrai abitare per un giorno soltanto. Quel giorno è oggi. Il luogo dovrai sceglierlo tu. Hai il passato, il presente o il futuro a tua disposizione. Buon viaggio”.
Cosa? E’ uno scherzo. Queste scarpe sarebbero magiche? Sono incredula! Decido inconsapevolmente di stare allo scherzo che scherzo non è. Controllo nell’armadio e sotto il letto, tanto nessuno mi vede. Eh si sono proprio sola!
Bene qualcuno vuole che giochi. Giochiamo allora.
Accidenti è difficile! Sono cosi tanti i luoghi, gli spazi che vorrei abitare. Uno, devo sceglierne uno solo. Mi sento un po’ come Aladino. In base a cosa avrà scelto lui?
Prendo le scarpe, il numero 37. Mi conosce bene il mio…già, come lo chiamo? Non lo chiamo. Calzo un piede poi l’altro. Comode. Adesso non mi resta che concentrarmi, ad occhi chiusi mi riesce meglio. Mi lascio andare e via in volo verso il mio sogno più caro.
Accidenti se piove, non riconosco le insegne, nemmeno la strada a dire il vero.
Mi è familiare però questo : dadadadada dadadadada dadadadada dadadadada..I’m singing in the rain…
Mi stropiccio gli occhi e con gioia smisurata mi accorgo che davanti a me c’è Gene Kelly e la scena che sto vivendo è proprio quella del film che ho tanto amato da bambina. Quella scena che come nessuna riesce a farmi venire il buon umore ancora adesso, anche dopo giornate senza fine, tristezze d’animo, notizie da far accapponare la pelle al peggior farabutto sulla terra. Insomma il mio antidoto alla tristezza.
Lui in carne ed ossa con ai piedi scarpe che i rigagnoli formatisi come orchestrali pronti al segnale del maestro hanno trasformato in scarpe da tip tap. Che meraviglia poter fare anche io come lui. Saltare sui lampioni sorridendo alla pioggia che mi solletica il viso, giocare con le pozzanghere alternando sali e scendi dal marciapiede solo per vedere l’acqua formare nuvole di gocce danzerine pronte a schiudersi cadere e ripartire.
Scarpe convinte di essere su un prato in una giornata di sole primaverile che quasi pensi di non avere ai piedi e che ti portano a volare fino a toccare quasi il cielo perché dentro sei felice. Scarpe che ti portano a volteggiare nell’aria come piume leggere senza meta fino a quando lui, il vigile ti riporta giù. Splash! Ma che importa. Sei felice.
Sono felice ora, adesso, qui.
Aprendo gli occhi mi accorgo che i miei piedi sono nudi. Come sempre quando sono in casa. Le scarpe sono sparite. Solo il sorriso mi è rimasto, appiccicato come una briciola di pane che ha fatto la guerra nel miele e che proprio dal cucchianino non se ne vuole andare.
Belle le mie scarpe magiche. Un sogno di ieri che oggi ho toccato con i piedi e che mi porterà a festeggiarlo questo mio compleanno. Che idea quello di lasciarmelo scappare.

4 commenti:

  1. Una scarpa per viaggiare nel mondo dei desideri.
    BRAVA!

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  2. Anch'io voglio un paio di scarpe magiche.... anche per un giorno solo... anche soltanto in sogno...
    Bello bello!!

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