"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

giovedì 2 giugno 2011

Rughe (colpo basso, ancora 2005)

Le 4 di un martedì notte. Lei attende il sonno da tre ore. Si rigira nel letto, si scopre e si ricopre. Continua a far rotolare il cuscino in ogni direzione. Sbuffa ogni pochi minuti. Lui è lì di fianco che respira profondamente da prima di mezzanotte. Pare non curarsi di nulla, pare non essersi accorto di niente. Lei pensa che sia ingiusto scontare anche l’insonnia di lui. Come fa a non essersi accorto di nulla. Come fa a trascinarsi avanti quando tutto sta rapidamente precipitando diversi piani più in basso. Come fa a non capire che niente è più come prima, che loro non sono più due ragazzini, che le rughe sui loro due volte devono significare qualcosa. Lui niente. Lui cade in un sonno prepotente ogni notte, ogni singola notte che vivono insieme. Lo sguardo di lei si ferma sui capelli neri di lui. Spunta qualche rado capello grigio, ma se ne contano davvero pochi. Lui sembra rimasto quello di diciott’anni prima, solo un po’ più misterioso. Non agli occhi di lei, certo, ma per molte altre donne lui è un mistero da tentare di svelare. Questo lei lo sa. La sua pelle è ancora tesa e i suoi muscoli sono pronti a contrarsi ad ogni richiamo. Il suo sguardo è ancora vivo e quelle sottili rughe al centro della fronte più che invecchiarlo gli tolgono dieci anni. Lei è ingrassata. Dopo il parto non è più riuscita a perdere i chili di prima e ora ha un armadio pieno di vestiti buoni solo a ricordarsi di quando la sua pelle era fresca e lui amava addormentarsi sulla sua pancia in piena estate.

L’ultima volta fu a Stromboli, dopo aver fatto l’amore al buio di una spiaggia quasi deserta. Quello stesso anno ebbero il loro unico figlio e capirono in fretta che qualcosa era scivolato via, dietro le spalle. Quando finisce una stagione della vita te ne accorgi da come guardi chi ti ama. Se prima eri capace di passare pomeriggi interi a tacere, ora il silenzio ti spaventa. Piuttosto una banalità, ma non il silenzio. Quando temi il silenzio un’altra stagione se n’è andata.

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