"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

giovedì 2 giugno 2011

Amore maledetto, con morale annessa.

Carlino Bagutti era un uomo cattivo. Un tipo poco raccomandabile, sempre pronto alla rissa, dedito all'alcolismo spinto, all'uso di stupefacenti, che emetteva rumori molesti in locali pubblici, rideva forte durante i funerali e spalava letame dentro le macchine dei vicini. Carlino Bagutti era destinato alla galera, ma un terribile incidente gli cambiò la vita:
Un sabato sera, ubriaco fradicio, aveva guidato il tratto Rimini – Milano in contromano a 180 km orari con gli occhi semichiusi fumando uno spinello enorme. Il fumo, spesso e nero, aveva saturato la vettura impedendogli qualsiasi tipo di visuale. Cosa che non lo preoccupò minimamente, dato che era entrato in uno stato mistico e stava sognando di essere Garganella che amoreggiava con Puffetta.
Miracolosamente, Carlino giunse dinanzi a casa incolume, parcheggiò, e dopo essere uscito dalla macchina, venne investito da un autobus carico di suore in viaggio verso Lourdes. Le suore non si accorsero di nulla, e Carlino Bagutti rimase appiccicato al radiatore dell' autobus per 127 chilometri. Durante un tornante sui Pirenei, Carlino si staccò dalla vettura come fosse un moscone secco, rotolando tra gli alberi. Fu recuperato tre giorni dopo da un contadino, che scambiandolo per un quadro astratto lo appese all’ingresso della stalla.
Rimase appeso per una settimana, ma dato che spaventava le mucche tossendo di notte, Carlino fu donato dal contadino ad una sua cliente, responsabile di una galleria d’arte.
Lì fu acquistato da Rudomilla Sbarbacelletti, donna di grande cultura , che si accorse subito di non avere a che fare con un quadro ma con Carlino, e gli prestò subito soccorso.
Grazie alle sue cure e al suo affetto dopo un mese il giovane camminava, anche se solo a 90 gradi, tanto che Rudomilla gli aveva montato sulla schiena un portapacchi per caricarci la spesa.
Dopo tre mesi da quel fortuito incontro Carlino era completamente guarito, tanto che partecipò alle Olimpiadi , categoria 600 ad ostacoli, vincendo la medaglia d’oro.
Sei mesi dopo Carlino e Rudomilla si sposarono.
Il giorno del primo anniversario Carlino si presentò a Rudomilla con una valigia in mano confessandole di averla sposata solo perché aveva l’abbonamento a Tele+2 e aveva potuto guardarsi tutte le partite gratis. Fingendo disinteresse, lei gli rispose che lo aveva sposato solo perché sapeva riparare lo scaldabagno, ma non era vero, lui non sapeva aggiustare nulla, ed erano più di sei mesi che era costretta a farsi il bagno nell’acqua gelata.
La realtà era che lei lo amava disperatamente.
Non dissero nulla, si guardarono negli occhi senza dire una parola per tre giorni, poi lei, stremata, chiese il permesso di andare in bagno. Al suo ritorno Carletto era sparito, lasciando tutti i piatti da lavare.
Rudomilla uscì fuori di senno e andò a farsi una pizza. Quando cercò di rientrare trovò il suo senno occupato da due signore, una che spennava un pollo e l’altra che si infilava le penne tra i capelli.
Temendo di essere impazzita Rudomilla si recò da uno psicologo, che sentenziò:
“Voi tre siete schizofreniche!”
“Dunque è così, sono impazzita per amore?” mormorò la donna “Rimarrò per sempre sola? Non bacerò più nessuno?”
Lo psicologo, che di nome faceva Adelmo, un uomo che amava vestirsi da donna la domenica pomeriggio,gli disse queste semplici parole:
“ Rudomilla, Arturo Scalambro, uno dei più grandi filosofi del 900, un giorno d’estate del 74, mentre mi accingevo a comprare delle cime di rapa nel suo negozio di frutta e verdura, pronunciò questa frase:
l’amore è come un contrabbasso marron, ma se fosse un appendiabiti io almeno saprei dove appoggiare il cappello.
Quando Rudomilla chiese una spiegazione Adelmo cercò la risposta sul polsino della camicia. Non trovandola scoppiò a piangere, confessando alla donna di non essere un vero dottore, ma il figlio segreto di Little Tony, e che lui di tutta quella roba di psicologia non ne aveva mai capito nulla, in quanto profondamente scemo.
“Scusami, Rudomilla, ti ho mentito, ma in questi pochi minuti passati insieme, io ho capito di provare per te un sentimento...!” disse Adelmo, singhiozzando.
“ Che tipo di sentimento?” chiese Rudomilla, che certo non brillava per inteligenza. Adelmo gli si gettò tra i piedi, facendola quasi inciampare. “Rudomilla, ma non capisci cosa voglio dirti?” urlò il giovane “ Io ti amo!”
Rudomilla, soprafatta dall'emozione svenne tra le braccia di Adelmo, e con una testata gli ruppe il setto nasale. Fu risvegliata da una dolce melodia. Aprì gli occhi. Di fronte a lei, Adelmo, vestito da Little Tony e con pezzi di carta igienica infilati su per il naso a tamponare il sangue, le stava cantando una meravigliosa versione di “ Cuore Matto”. Calde lacrime sgorgarono dal suo giovane viso.
Finita la canzone Rudomilla corse verso Adelmo.I due si abbracciarono, si baciarono e si toccarono reciprocamente nelle parti intime.Poi, come colpita da una scossa, Rudomilla si staccò dal giovane virgulto, e portandosi melodrammaticamente la mano sulla fronte sospirò:
“Adelmo, tu mi sconquassi! Ma..e Carlino?”
“Carlino si fotta!” urlò l'uomo, e con un solo gesto, si strappò i vestiti di dosso.
“Si Adelmo, che si fotta!” Ribattè la donna, felice.

Morale della storia
A volte per trovare l’amore bisogna si deve percorrere una strada tutta in salita irta d’ostacoli. Ci vuole pazienza, fiducia in se stessi e una mountain Bike, va bene anche un motorino ma non deve avere la marmitta truccata sennò si viene squalificati e si deve pagare da bere per tutti. Quindi non abbattetevi perché l’amore può sbocciare dove meno te l’aspetti. Una mia carissima amica entrò in una pescheria e si innamorò di un piranha enorme! Un tipo simpatico che però, quando bevevo un po’ troppo usciva dall’acquario e andava mordere il cane dei vicini. Eppure la loro è una delle unioni più solide che conosca, e questa la dice lunga su che razza di gente frequento.
Quindi riassumendo:
Vai dove ti porta il cuore, ma vacci con la tua macchina che se il posto è una schifezza te ne puoi andare via prima

3 commenti:

  1. Meno male che c'è Francesco che ci fa ghignare ogni tanto..ma come ti vengono certe ispirazioni letterarie eh ?Frank ?

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  2. Ahahahahah, meravigliosa! Hai una fantasia troppo divertente!

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  3. Questa volta anche la morale!!! Ne farò tesoro e andrò sempre con la mia macchina...

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