"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

sabato 11 giugno 2011

Il professionista


 Dovendo uccidere mia moglie e non potendo farlo personalmente, in quanto convinto sostenitore della non violenza, decisi di delegare il gesto criminoso a un killer. Chiesi consiglio ad un mio carissimo amico, che pochi mesi prima aveva a malincuore fatto colare dentro un pilone di cemento armato suo padre, un uomo simpaticissimo prematuramente scomparso.
Il mio amico mi passò un biglietto da visita. Lo lessi:
L'ESECUTORE. Qualità e cortesia. Chiamare ore pasti”
Chiama questo numero” disse “ io mi sono trovato bene, affidabile ed economico”
Ma è un professionista?” Domandai.
Certo! E rilascia anche la fattura!”
Posso scaricalo nelle note spese?”
Mah, non so. Devi chiedere al tuo commercialista.”
La sera stessa composi il numero del bigliettino. Una voce stridente come un gessetto sulla lavagna rispose dopo il primo squillo.
Pronto, sono l'esecutore, con chi parlo?”
Buonasera. Dovrei far uccidere mia moglie entro questa settimana, è possibile?”
Queste sono cose che non si discutono al telefono “ rispose. “ Da dove chiama?”
Da Milano, zona stazione centrale.”
Bene, abito lì vicino.” Rispose l'esecutore “ Ci troveremo alle ore ventidue zero cinque al chilometro 17 della via Roma. “
Come farò a riconoscerla?”
Non si preoccupi. Basta che si metta un pezzo di tartufo in tasca”
Lo farò senz'altro. Arrivederci”
La linea si interruppe. Ammetto che la faccenda del tartufo mi aveva incuriosito. Forse era una prassi dei killer, pensai, magari si fanno pagare così. Vai a sapere. Fortunatamente, per una bizzarra combinazione mi trovavo giust'appunto nel taschino della giacca un pezzettino di tartufo nero. Guardai l'orologio, mancavano due ore all'appuntamento, decisi di ammazzare il tempo dando fuoco alla casa dei vicini. Appiccai il fuoco con grande perizia, e in pochi minuti le fiamme avvilupparono tutto lo stabile. Fortunatamente non ci furono vittime, grazie al tempestivo intervento dei pompieri, e i danni furono limitati. Feci i miei complimenti ai vigili del fuoco e mi recai all'incontro col killer.
Il posto non era lontano, decisi di farmi una camminata. Pensai a mia moglie. Avevamo passato momenti belli e brutti insieme. Quelli brutti erano stati 427, quelli belli 4, contando anche il viaggio di nozze a Roma, dove però mi fratturai la clavicola cadendo dalla scalinata di Trinità dei Monti.
Era un rapporto che non aveva mai funzionato. Non avevo più intenzione di subire le sue angherie, come stirarmi le camicie dopo avermele fatte indossare, oppure vendere mia madre ad una casa farmaceutica come cavia per esperimenti scientifici senza patuire con me la cifra. Sono fatti che possono distruggere un matrimonio, ma essendo contrario per principio al divorzio, l'assassinio era senza dubbio la scelta migliore.
Arrivai all'appuntamento in perfetto orario. Ero solo. Mi fermai sotto la luce fioca di un lampione. Dopo pochi minuti dal buio comparve un cane lupo, mi si avvicinò, e dopo avermi annusato velocemente si rituffò nel buio, sparendo alla mia vista. Ricomparve pochi secondi dopo, tenuto al guinzaglio da uno spilungone. L'uomo si fece trascinare dal cane verso di me. Era alto, magro, il colorito di uno che è pronto per essere tumulato. Portava degli occhiali da sole. In una mano il guinzaglio, nell'altra un bastone. Era cieco.
Buonasera, sono l'esecutore” mormorò, porgendo la mano al lampione alla mia destra. Il lampione non rispose al saluto. I lampioni non lo fanno mai.
Lei è cieco” esclamai “ Come può essere un killer?”
Lei per caso ha dei pregiudizi sui portatori di handicap?” ribattè offeso l'esecutore.
Si figuri, io sono un nano.” Dissi. Non era vero. Sono alto un metro e 85,ma non volevo passare per un'uomo senza morale “ Mi domando solo come può svolgere un lavoro tanto delicato, senza l'uso della vista” gli chiesi.
Mi aiuta il cane.” il cane lupo gli si strusciò sui pantaloni. Lui gli diede un buffetto tra le orecchie.
Che bestia amorevole. Dedicare la sua vita ad aiutare una persona non vedente”. Mi commossi, una piccola lacrima solcò il mio viso.
Non è un cane per ciechi. E' un cane per tartufi.” Disse il Killer.
Che strano. Come mai questa scelta?”
Nessuna scelta. Ho sbagliato a prenderlo. Sono cieco, a volte capita. Pensi di prendere una cosa, e invece ne prendi un'altra. Niente di strano. Ma è un cane che sa fare il suo lavoro”
Non mi sembrava il caso contraddire un killer in un luogo buio, e quindi lasciai perdere.
Discutemmo sul da farsi, e sul compenso. Mi chiese una cifra ragguardevole, ma in linea con quello che avevo preventivato. Pagamento trenta giorni a fine mese data fattura, con un anticipo del trenta per cento. Cercai di rifilargli dei buoni pasto. Non ci cascò, era cieco, non stupido. Balbettai delle scuse e gli diedi il contante. Lui prese i soldi, fece per metterseli nella tasca del cappotto, ma non aveva nessun cappotto. Il danaro cadde a terra. Non se ne accorse. Con una rapida mossa li raccattai e li feci sparire all'interno della giacca.
Il cane mi guardò. Io lo guardai.
Gli infilai un centone tra i denti, facendogli segno di tacere. Il cane sorrise e con la zampetta mi diede l'ok.
Bene, credo che non ci sia più niente da dire” Sibilò il killer “ Si ricordi solo quello che le ho detto di fare. E' fondamentale per la riuscita dell'operazione ”
Non mancherò” Risposi. Ci lasciammo con una stretta di mano, e tornai a casa.

Tre giorni dopo mi ritrovai vedovo. Mentre mia moglie aspettava ad un incrocio lo scattare del verde, un cane randagio in un impeto d'affetto le si appoggiò con le zampe sulla schiena spingendola in mezzo alla strada.
Combinazione, in quel momento passava uno schiacciasassi.
I testimoni dissero che il povero cane, sconvolto, si dileguò in un battibaleno. Non fu possibile rintracciarlo perchè al momento della tragedia indossava un passamontagna.
La notizia della dipartita di mia moglie mi scosse parecchio, tanto che che decisi di annullare un importante appuntamento col callista, così da poter riflettere sul senso della vita. Finita la riflessione mi preparai un risottino. Feci giusto in tempo a mantecarlo con una noce di burro quando squillò il telefono. Risposi. Riconobbi subito la voce.
Sono l'esecutore” disse. “ Soddisfatto?”
Complimenti vivissimi!” esclamai “ Lavoro eseguito a regola d'arte!”
Troppo gentile. Le ho inviato la fattura, le arriverà entro pochi giorni via posta. Arrivederci”
Mise giù. Che professionista. Averne di gente così seria in Italia.
Ritornai al mio risotto, diedi una forchettata.. Buono, ma mancava qualcosa. Andai a prendere la borsetta di mia moglie, l'unico oggetto rimasto incolume dall'incidente, la aprì e ne tirai fuori il pezzo di tartufo che avevo nascosto giorni addietro, seguendo le indicazioni dell'esecutore. Lo grattai un po' sul riso e ripresi a mangiare. Buonissimo!

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