"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

giovedì 2 giugno 2011

Terre

E’ tutto un contrasto questa vita. Il contrasto fra ciò che siamo e il lavoro che facciamo, fra quello che facciamo e ciò che vorremmo essere, fra respirare ossigeno e produrre polveri sottili, fra comporre musica e ascoltare un copertone che rotola sull’asfalto della tangenziale. Tutto è in contrasto con tutto. Se accarezzi con lo sguardo una collina sopra Piacenza, non riesci a nasconderti le fabbriche nere e i palazzi grigi. Se accarezzi un cane non riesci a scordarti che suo fratello è lì, in Messico, che morde e prende morsi da altri quattro canini cresciuti a botte e digiuno. Se guardi una chiesa non riesci a non pensare al prete che sodomizza i bambini. Se guardi i bambini non riesci nemmeno a battezzarli. Se apri un sacco di pane caldo delle sei di mattina, non può sfuggirti l’ebano gonfio del ventre di un qualunque bambino nero che probabilmente per oggi si accontenterebbe della carta del tuo sacco. Quando prendi un caffè la mattina non puoi non odiare quella stupida barista che per sciacquare due tazzine spreca una vasca d’acqua, mentre laggiù, sullo stesso Mediterraneo che però lì non pare più nostro, e sempre più a sud, l’unico liquido che hanno esce scarso dalle loro vesciche. Quando posi il palmo della tua mano sul legno di una chitarra, non puoi non pensare ai milioni di alberi che ingoiamo per sopravvivere nel superfluo. Quando pensi che la terra la stiamo dissanguando, sfruttando, infestando, contagiando, uccidendo, allora senti di non avere il diritto di calpestarla. Nemmeno a piedi nudi.

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