"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

mercoledì 30 marzo 2011

LA NOSTRA DOPPIA VITA

C'e' un mondo parallelo, dentro noi e nelle persone vicine.Fingere di non capirlo, porta solo guai.
Ecco come evitarli.
La psicoterapeuta Gianna Schelotto ha scritto il libro"Noi due sconosciuti".
Un libro che ci può aiutare a guardare meglio, negli altri e in se stessi, illuminando gli angoli bui, proprio lì dove da tempo non si dava un occhio per la ragione che il buio fa paura.



Manuela

martedì 29 marzo 2011

UN GELIDO INVERNO:

crater face

bere fa male

W il Nucleare!

W IL NUCLEARE
 
L'amministratore delegato dell’Enel  Fulvio Conti, ha detto che non bisogna farsi prendere dall'onda dell'emotività per quello che sta accadendo in Giappone, e quindi bisogna puntare al nucleare, perché in Italia consumiamo troppa energia e così non si può andare avanti. Gli bastano 7-8 anni, una volta rimossi tutti i vincoli legislativi, e la centrale è bella che pronta. Loro stanno già investendo sulla ricerca con  proprie risorse. Dal  2005 hanno assunto 43 ingegneri specializzati nella tecnologia nucleare; tale squadra è cresciuta sino ad 80 nel 2011..
Ora, si da il caso che  uno degli 80 ingegneri nucleari sia io.
A dire il vero non sono neanche un ingegnere nucleare, ma sono  un elettrotecnico (diplomato alla famosa scuola Radio Elettra come il senatur), però mi hanno assunto con quella qualifica lì, tanto se una centrale nucleare deve scoppiare scoppia lo stesso, mica per colpa mia.
Mi ha assunto direttamente Conti.
Eravamo al matrimonio di mio cugino, che guarda caso è anche il suo giardiniere.
Siamo capitati  a sedere vicino, e un bicchiere tira l’altro, alla fine mi ha proposto quel lavoro.
Ma io sono contro il nucleare!” ho detto. “ E se lo fanno sotto casa mia?”
Ma va là! La facciamo nei parchi protetti, così al massimo dopo un paio di anni vengono fuori degli scoiattoli grossi come cinghiali, e nessuno si lamenta”
E le scorie? Dove le mettiamo?” ho chiesto io, che sono ignorante ma ho letto un articolo si TV Sorrisi e Canzoni, e quindi non mi faccio prendere in castagna da nessuno.
Conti ha fatto una grossa risata e mi ha detto che i siti per il deposito delle scorie nucleari, per nuovi impianti civili per produzione di energia, per centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori potranno essere coperti da segreto di stato

Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16 aprile 2008, numero 90. Prevede che: "Nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento. Le amministrazioni non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno, comunque, facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione. Sono suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti, le attività, i luoghi e le cose attinenti alle materie di riferimento".
L'articolo 261 del Codice penale prevede per chi rivela un segreto di Stato
una pena non inferiore ai cinque anni di reclusione.



“Quindi “ dico io “Se un sindaco dovesse divulgare ai suoi cittadini l'esistenza di una discarica di scorie nucleari nel suo comune finirebbe in galera?
Si! Non è magnifico?” afferma Conti.
Roba da matti, allora io vengo a lavorare lì da voi, si fa la centrale e la si piazza dove si vuole, che tanto nessuno può dire niente!”dico io.
Eeeeeeeeeeee..” fa il Conti.
Ma è una cosa democratica?”
No, ma qui sta il bello!”
Comunque, sarà stato il vino, mi ha convinto e il giorno dopo ero lì a spaccare gli atomi con un martello. Adesso però ho delle crisi di coscienza e appena trovo un posto di lavoro mi licenzio. se mi potete aiutare, fatemi sapere, grazie.

domenica 27 marzo 2011

Un grande poeta cantautore , .. inconpreso dalla vita e da se stesso

PIERO CIAMPI
Piero Ciampi nasce il 28 settembre 1934 a Livorno. Interrompe gli studi di ingegneria e si dedica, assieme ai suoi fratelli, alla musica. Durante il servizio militare a Pesaro conosce Gianfranco Reverberi. Dopo tante serate passate a suonare nei locali di provincia, si trasferisce a Parigi. I primi dischi li incide, a cavallo tra il 1960 ed il 1961, con il nome di Piero Litaliano, per l'etichetta Bluebell. Successivamente passa alla CGD. Esce il suo primo LP con risultati negativi sia in termini di pubblico che di critica. Fa una breve esperienza come direttore artistico della Ariel che chiude nel 1965. Successivamente l'incontro con Gianni Marchetti che lo avvicina alla Rca. Tra il 1971 ed il 1973 escono due LP, uno proprio ed uno con una raccolta di canzoni per la giovane cantante livornese Nada. Nel 1975 esce, per la RCA una antologia contenente brani dei suoi precedenti Lp con due pezzi inediti e, successivamente, un nuovo album doppio. Con gli anni aumenta sempre di più la sua conflittualità con il mondo musicale italiano che, d'altro canto, contraccambia con distacco e diffidenza. Da ricordare la sua apparizione in Rai, nel 1977, con lo special "Piero Ciampi, no!", mandato in onda in orario impossibile dove Ciampi appare visibilmente ubriaco. Scompare il 19 gennaio 1980.

sabato 26 marzo 2011

Michael Daugherty: Metropolis Symphony

Nato nel 1954 a Cedar Rapids, Iowa, Daugherty studiò composizione musicale alla North Texas State University (1972-76) ed alla Manhattan School of Music (1976-78) e Computer Music alla IRCAM di Pierre Boulez a Parigi (1979-80). Daugherty ricevette il dottorato in composizione dallUniversità di Yale nel 1986. Durante questo periodo ha collaborato anche con larrangiatore jazz Gil Evans a New york ed ha proseguito gli studi col compositore Gyorgy Ligeti ad Amburgo, Germania (1982-84). Michael Daugherty è uno dei compositori americani della sua generazione più rappresentati e richiesti. Daugherty ricevette attenzione internazionale quando la sua Metropolis Symphony (1988-93), un tributo al fumetto Superman, fu eseguita per la prima volta nel 1994 alla Carnegie Hall dal direttore (e dedicatario) David Zinman alla guida delll'Orchestra Sinfonica di Baltimora. Eccone il primo movimento, dedicato al personaggio di Lex Luthor; gli esecutori sono gli stessi della prima.

Charles Bukowski

Fly

Autori per il Giappone

Cari amici del blog, vi segnalo il progetto online Autori per il Giappone, nato per volontà dell'autrice Laura Manni. Il sito è il seguente:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Troverete le parole, in forma di racconto, di poesia, o di anticipazione da romanzi inediti, di autori fra loro diversissimi. Scrittori che hanno già alle spalle molti libri e fan writers, grandi firme e persone che scrivono per puro divertimento.... come me. Tutti insieme, in ordine alfabetico, affiancati anche da un gruppo di illustratori. Persone diverse, ma con qualcosa in comune: il desiderio di usare le parole per dare un aiuto al Giappone.

Se volete contribuire con una nuova storia o un'illustrazione, potete farlo. Il sito è in continuo aggiornamento e le accoglierà tutte senza distinzioni.

Se desiderate semplicemente leggere, avete un'ampia scelta di titoli. E in cambio potete fare una donazione a Save The Children, in favore dei bambini e delle famiglie giapponesi, cliccando sul banner in fondo al sito.

Buona lettura!







venerdì 25 marzo 2011

il prigioniero

Una serie cult degli anni 60. Chi se la ricorda?

Mio cugino Pasquale

Mio cugino Pasquale è un uomo molto importante. Una volta lavorava in un circo, era il più grande mangiatore di cristalli d'Europa. Ne andava matto, appena vedeva un bicchiere se lo pappava in un secondo. Un giorno è entrato in un bar e ha chiesto un crodino. Appena finito il crodino ha iniziato a mangiarsi il bicchiere.
Il cameriere si è indispettito e gli ha urlato:
"Ma che fa? Mi mangia il bicchiere di cristallo?"
"Ti conviene stare zitto se no ti mangio tutto il tavolino!" gli ha risposto mio cugino, che non si fa mettere in piedi in testa da nessuno.
Dopo un pò di anni che andava avanti a fare questo lavoro ha iniziato ad avere forti bruciori di stomaco, e  il dottore gli ha consigliato di cambiare mestire. Grazie all'aiuto di un nostro parente che ha agganci molto in alto ( fa il Papa)  mio cugino ha trovato lavoro come segretario di stato delle Nazioni Unite. E' stato lì  un paio di mesi, giusto il tempo di fare bombardare laSvizzera, poi  è licenziato, un po' perché non sapeva bene le lingue, un po' perché gli hanno offerto un lavoro che non poteva rifiutare: l'agente segreto con licenza di uccidere chi gli pare e piace.
Fare quel mestiere gli dava parecchia soddisfazione, perché girava il mondo ed era spesato di tutto, per non parlare delle macchine che gli davano da guidare, full optional! Mi ha raccontato mio cugino, che un giorno per sbaglio ha schiacciato un pulsante ed è partito un missile terra, aria che ha fatto saltare in aria metà parco di Yellowstone, e si sono estinte definitivamente almeno tre tipi di conifere.
Ci siamo fatti un sacco di risate. Comunque per quell'incidente ha dovuto lasciare il lavoro e si è messo a fare il contrabbandiere di animali esotici.
In un viaggio molto avventuroso in Malesia ha trovato l'unico esemplare al mondo di coccodrillo preistorico vivente, lungo circa 27 centimetri, se l'e' nascosto sotto la camicia e ha passato la dogana indisturbato. Quando sono andato a casa sua a vederlo lo aveva appena lasciato andare nelle fognature perché in casa gli mangiava tutte le tende delle stanze.
In questi giorni mio cugino è in giro per il mondo a tenere conferenze, dove spiega come contattare esseri da altri pianeti usando due barattoli collegati con uno spago, con la spesa a carico del destinatario.
Se vince il Nobel vado con lui in Svezia a ritirare il premio.

omaggio a Piero Ciampi. Ma vaffanculo!

martedì 22 marzo 2011

Il signore delle mosche



Libro magnifico, di un pessimismo feroce. Leggetelo assolutamente.

Incontro Berlusconi

Questa mattina stavo ritornando da una notte di bagordi con tre cavallerizze del Circo Togni, quando sento dei colpi di fucile provenienti dal parco vicino a casa mia.Entro e ti trovo il Silvio Berlusconi con un fucile in mano intento a sparare alle papere. Avendo avuto una storia d'amore lunga e tormentata con una di quelle paperelle mi sono sentito in dovere d'intervenire.
“ Silvio! Ma cosa fai, ti sei ammattito?”
Il Berlusconi mi guarda come se fossi Fini, imbraccia il fucile e me lo punta addosso.
“Fermo, non sparare! Sono Rosco!” urlo terrorizato.
“ Sei un Finiano! Ti sparo!” dice lui, tutto incazzato
“Ma cosa dici. Io sono un uomo di sinistra” Rispondo. Berlusconi fa un sospiro di sollievo e abbassa l'arma. “Meno male. Pensavo di essere in pericolo” dice asciugandosi la fronte con un fazzolettino, da dove spunta un tampone col fondotinta.
“Perchè spari agli animali del parco? Lo sai che è illegale?” dico, indignato.
“ Certo che lo so, se no che gusto ci sarebbe? “ Dice il Berlusca, che è uno che non le manda a dire.
“ E io ti denuncio!” Esclalmo, neanche fossi Di Pietro.
“Non puoi, perchè due minuti fa ho cambiato la legge e da adesso tutti possono sparare a tutto quello che vogliono. E' una legge che ho fatto per fare contenti quelli della Lega. Hanno tutti quei fucili pronti per la secessione, che se non glieli faccio usare un po', capace che si rovinano. E poi li devono ricomprare”
“ Così l'economia gira” dico io, da grande economista. Poi vinto dalla curiosità gli chiedo come mai è proprio venuto nel mio paesello a sparare al parco. Non poteva andare a casa di Calderoli, che ha la villa piena di animali esotici?
“ Sono venuto qui per distrarmi un po'. Con questa storia della guerra, tutta questa tensione, non riesco a organizzare una bella festicciola come si deve. Già ho i miei problemi, ci si doveva mettere pure Ghettafi a rompere i coglioni. Meglio non pensarci. Dimmi, non è che per caso sai dove posso trovare un po' di gnocca?”
“Pagando?” gli chiedo.
“Ma che dici? Io non pago mai!” e intanto mi fa l'occhiolino, il furbetto.
Dato che io Berlusconi lo schifo sia umanamente che fisicamente, decido di andarmene a casa e lasciarlo solo con i suoi pensieri( che a dire il vero è solo un pensiero fisso e inizia per F.) Poi mi viene in mente una cosa, ritorno indietro e gli batto con la mano sul coppino.
“Silvio, ma dimmi un po', non ti vergogni mai di quello che dici?”
Berlusconi ride di gusto, guardandomi come fossi la Bindi. Mi vengono in mente cose che mi farebbero passare anni in carcere solo a dirle. Lui dopo aver smesso di ridere si alza sulle punte delle scarpe e mi da delle pacche sulle spalle.
“Sei proprio un comunista. Siete tristi . E invece quelli in platea si sbellicavano dalle risate!”
Decido di andarmene, tanto non ci arriva proprio. Sto per entrare in casa quando nascosto dentro una Simca verde vedo Bersani. Ci conosciamo perchè da giovani andavamo a caccia di rane insieme. Poi abbiamo litigato per una questione di donne e non ci siamo parlati più.
“Bersani! Che ci fai qui?” gli dico sorpreso.
“Sto spiando Berlusconi. Voglio vedere se fa qualche passo falso, così lo dico a Casini e a Fini e ci mettiamo insieme e facciamo la grande coalizione e lo mandiamo a casa!”
“Ancora con questa storia!” sbuffo demoralizzato. Bersani è una brava persona, ma non a ancora capito che quello si compra tutto il parlamento e governa per altri trecento anni. E se dovesse cadere vince di nuovo le elezioni, con un'opposizione così.
“Bersani, invece di perdere tempo con queste cose, perchè non la smettete di litigare e vi fate da parte, voi dirigenti preistorici?” dico queste cose perchè un po' gli voglio bene ( anche se durante la discussione sulle donne mi ruppe un'ombrello in testa. Tra l'altro un ombrello rarissimo proveniente dalla collezione privata di Mary Poppins.)
Bersani mi guarda come fossi Veltroni. Poi si gira dall'altra parte e finge di dormire, cosa che gli viene benissimo.
Depresso entro a casa e mi accendo una sigarettona a base di prodotti altamente illegali. Poi vado a dormire, sperando sia stato tutto un sogno.

Quando mi sveglio 12 ore dopo, scopro che non è così.

lunedì 21 marzo 2011

Il petrolio e l'elefante


Ieri ho trovato lavoro in un circo. Devo grattare la schiena agli elefanti ogni volta che c'è bisogno.
Pagano bene.
Oggi sono lì che adempio al mio dovere di grattatore quando il domatore del suddetto animale mi fa:
"Non si può andare avanti così. La benzina continua ad aumentare, il gasolio è aumentato in un anno del 26% per cento. Lo sai quanto mi costa trasportare un'elefante in giro per l'italia? Troppo.
Mi tocca abbatterlo e prendere al posto suo tre scimmie, così li porto in giro con l'ape piaggio e risparmio"
Io, che oramai mi sono affezionato alla bestia, faccio:
"guarda, il problema è il costo del barile di petrolio. E' troppo alto. Ho io la soluzione. Metti giù il fucile che faccio una telefonata. Vedrai che aggiusto tutto"
Detto fatto chiamo Paolo romani, il ministro dello Sviluppo economico. Il suo numero me lo ha dato Bruno Vespa, che è un amico di famiglia. Tre squilli e risponde:
"Pronto? Con chi parlo?"
" Paolino, poche chiacchere e ascolta. Ho pronta la soluzione del caro-petrolio. Bisogna comprare dei barili più economici, secondo me quelli che usano sono troppo costosi. Li facciamo in vetro, come le vecchie bottiglie del latte. Una volta usato il barile bisogna riportarlo alla ditta."
"non so se si può fare.Devo guardare in internet"

"Paolino, ascoltami, il problema è lì, nel barile! Che poi, a volerla dire tutta è un'unità di misura un po' stupida. Quanta benzina contiene un barile?"
"Mi prendi alla sprovvista, sono alla bocciofila con amici. Aspetta che ti richiamo"
mette giù.
Dopo dieci minuti richiama.
"159 litri di petrolio. Da un barile di petrolio si possono ricavare ben 1.750 bottiglie di plastica da un litro e mezzo, quelle comunemente usate per acqua minerale e bibite. Un barile contiene, infatti, convenzionalmente 159 litri di greggio, pari a circa 135 chili.
Servono all'incirca 2 chili di petrolio per fare 1 kg di plastica per alimenti (Pet). Quindi da un barile di petrolio si ricavano circa 70 chili di Pet. Tenuto conto che una bottiglia da un litro e mezzo pesa circa 40 grammi, da un barile si producono circa 1.750 bottiglie."
"Caspita! E quanti barili consumano mediamente gli italiani all'anno?
"Un barile di petrolio al mese per italiano - In Italia consumiamo mediamente 5 litri di petrolio al giorno per persona, ossia circa un barile di petrolio al mese. Il consumo di petrolio annuale medio per una famiglia di 4 persone in Italia si aggira quindi intorno a 7.760 litri."
"E un elefante quanto consuma?"
"Mah!"
Metto giù il telefono. Il domatore mi guarda e mi chiede se ho sistemato tutto.
"No. Ho fallito"
"Pazienza. Adesso gli sparo"
"Lascia stare. Lo porto a casa il l'elefante"
Ora sono qui nel salotto con l'elefante. Disturbare non disturba, però a farlo entrare nell'ascensore è stata dura

domenica 20 marzo 2011

La gazza ladra

Sandro Veronesi parla del suo libro XY

L'arte di amare (E.Fromm)

 Dove nasce il bisogno di amare?
Il bisogno di amare è il bisogno fondamentale dell’uomo, superiore per urgenza a quello della fame, della sete o dello stesso “sesso”, in quanto per soddisfarlo questi ultimi possono anche essere messi a tacere. Da dove nasce questo bisogno? L'uomo è cosciente di sé stesso come realtà unica e irripetibile, della propria individualità. Questa coscienza di sé stesso come realtà separata, la consapevolezza della propria breve vita, del fatto che è nato senza volerlo e che contro la propria volontà morirà; che morirà prima di quelli che ama, o che essi moriranno prima di lui, il senso di solitudine, d'impotenza di fronte alle forze della natura e della società, possono rendergli insopportabile l'esistenza. Diventerebbe pazzo, se non riuscisse a rompere l'isolamento, a unirsi agli altri uomini, al mondo esterno. Il senso di solitudine provoca l'ansia; anzi, è l'origine di ogni ansia. Essere soli significa essere indifesi, incapaci penetrare attivamente nel mondo che circonda. Questo profondo bisogno dell'uomo, dunque, è il bisogno di superare l'isolamento, di evadere dalla prigione della propria solitudine. L'impossibilità di raggiungere questo scopo porta alla pazzia, poiché il panico della completa separazione può essere vinto solo da un isolamento dal mondo esterno così totale, da cancellare il mondo esterno, dal quale si è separati, e così scompare il senso di separazione. L'uomo di qualsiasi età e civiltà è messo di fronte alla soluzione di un eterno problema: il problema di come superare la solitudine e raggiungere l'unione.

L’amore come “attività”

Se diciamo che l'amore è un'attività, dobbiamo chiarire il significato della parola “attività”. Per “attività”, nell'uso moderno della parola, di solito s'intende un'azione che opera un cambiamento in una situazione esistente, attraverso un dispendio di energia. Un uomo è considerato attivo se fa affari, studia medicina, lavora, costruisce o pratica uno sport. Comune a tutte queste attività è il fatto che sono volte a conquistare una meta. Ciò di cui non si tiene conto, è la causa di ogni attività. Prendete per esempio un uomo spinto verso il lavoro incessante da un senso di profonda insicurezza e solitudine; o un altro guidato dall'ambizione o dalla brama di ricchezza. In tutti questi casi la persona è schiava di una passione, e la sua attività in realtà è una “passività”, poiché è guidata: è la “vittima”, e non è l’“attore”. D'altro canto, un uomo che se ne sta inerte a contemplare, senza scopo né fine tranne quello di arricchire la propria esperienza e la propria unità col mondo, è considerato “passivo”, perché non fa niente. In realtà, questo atteggiamento di meditazione è la più alta attività che esista, un'attività dell'anima, che è possibile solo in una condizione di intima libertà e indipendenza. Un concetto moderno di attività si riferisce all'uso dell'energia per raggiungere scopi esterni; l'altro concetto di attività si riferisce all'uso dei poteri inerenti all'uomo, senza tener conto di qualsiasi cambiamento esterno. Questa seconda teoria è stata espressa nel modo più chiaro da Spinoza . Egli distingue gli affetti in attivi e passivi, “azioni” e “passioni”. Nella funzione di un af-fetto attivo, l'uomo è libero, è padrone del suo affetto; nella funzione di un affetto passivo, l'uomo è oggetto di eventi di cui lui stesso non si rende conto. Invidia gelosia, ambizione, bramosia, sono passioni; l'amore è un'azione un potere umano che può essere praticato in libertà, e non è la conseguenza di una costrizione.
L'amore è un sentimento attivo, non passivo; è una conquista, non una resa. Il suo carattere attivo può essere sintetizzato nel concetto che amore è soprattutto “dare” e non ricevere.

Manuela


sabato 19 marzo 2011

Mi chiama Dio


Ero intento a spalare del letame dentro la macchina del vicesindaco di Milano (tanto per fare una goliardata ) quando mi squilla il telefono:

E' Dio. Gli chiedo chi gli ha dato il mio numero. Lui mi risponde che è stata la Binetti. Io con la Binetti ho avuto una storia d'amore anni fa, però è finita quando lei ha scoperto che avevo in cameretta tutta la collezione dei fumetti di Jakula e di Zora la vampira.

Siamo rimasti comunque buoni amici, a volte si va insieme a ballare il rock acrobatico.

“ Pronto, Rosco, volevo sapere cosa ne pensi del fatto del crocefisso.” mi chiede Dio. Io rimango interdetto perchè essendo ateo non credo alla sua esistenza, però sono una persona cortese e non mi va di buttargli il telefono in faccia.

“ Mah” faccio “ trovo singolare che una sentenza della corte Europea dei diritti dell'uomo, che dice che le aule scolastiche sono aperte a tutti senza distinzione, e che quindi non devono recare simboli ideologici, venga interpretata in senso contrario, cioè come una limitazione della libertà.”

Dio, che anche se non c'è è comunque una persona di buon senso, dice:

“Rosco, sei veramente una persona con i controfiocchi. Io infatti sono d'accordo con quella sentenza perchè sono stufo di questa ipocrisia. Tutti questi sedicenti cristiani che si ergono in difesa del crocefisso fanno quello che vogliono, non seguono le mie regole, la domenica non vengono alla messa, copulano a destra e a manca e poi fanno tutto questo baccano per un crocefisso!”

“Mah, sai comè” rispondo “ Loro si difendono dicendo che oramai quello è un simbolo della tradizione italiana, un espressione del suo patrimonio storico e ideale, un incoraggiamento alla bontà e ai valori di umanità condivisibili da credenti e non credenti” Lo dico per cortesia, ma a me sembra tutta una cazzata.

“Sono tutte cazzate!” Sbotta infatti Dio, che è un tipo collerico “ Sono stufo! La religione non si impone, il crocefisso non è una tradizione, è un simbolo! Il crocifisso sulla cattedra è il richiamo preciso ad una Verità superiore a qualsiasi insegnamento umano. Il crocifisso sovrastante le toghe dei magistrati è il monito a ispirarsi e non dimenticare mai la Giustizia superiore che promana da mè, da Dio!. È accettabile tutto ciò da parte di chi non crede in “quel” simbolo? E’ lecito imporlo a quanti sono diversamente credenti sia che seguano un’altra religione sia che abbiano fatto un’opzione etica non legata alla trascendenza? La risposta non può che essere no.”

“Se lo dici tu” faccio io

“Lo dico io si, caspita!” Fa Dio. E' bello che arrabbiato, sta a vedere che mi fa un' altro diluvio universale e io non ho neanche l'ombrello.

“Ma Razinger...” obbietto io

“Chi?” Fa lui.

“ Razinger. Il Papa” Dico

“ Non lo conosco” risponde Dio.

Siamo a posto, penso. Lo saluto, finisco di spalare il letame e chiamo Bersani. Ho il suo numero perchè lui è mio papà solo che non ho il coraggio di dirglielo.

“ Pronto Bersani, sono Rosco, volevo sapere cosa ne pensi del crocefisso?”

Ha messo giù.

Cominciamo bene.

martedì 15 marzo 2011

10 libri più letti e download delle novità

Ricevo e condivido la Newsletter di 10 Righe dai Libri con la classifica dei più letti e il download delle novità.

10 libri più letti e top download libri novità (febbraio 2011)
Tante novità nel mese di febbraio per la classifica dei libri più letti e download primi capitoli su www.10righedailibri.it. In vetta troviamo Mia madre è un fiume di Donatella di Pietrantonio (Elliot Edizioni), un romanzo struggente, un difficile rapporto tra madre e figlia nel quale ci si ritrova e ci si identifica, che sembra toglierci le parole di bocca, un fiume di parole che si susseguono impetuose.Tra i primi posti della classifica due news, due libri di musica: 2° posto per Quante cose che non sai di me. Le 7 anime di Ligabue, di Patrizia de Rossi (Arcana Edizioni), in questo libro Ligabue emerge come uno dei personaggi più complessi ed interessanti del panorama musicale italiano; 4°posto per Marlene Kuntz Un rampicante del cuore in dirittura finale di Elisa Orlandotti (Arcana Edizioni), che presenta una visione completa e inedita delle collaborazioni musicali che hanno arricchito la carriera del gruppo piemontese. 3° posto per Storie di normale dislessia, 15 dislessici famosi raccontati ai ragazzi (Edizioni Angolo Manzoni Junior D), che propone15 storie di dislessici famosi, definite di “normale dislessia”, perché in fondo queste persone hanno avuto una vita come quella di tanti. I geni dislessici sono stati persone particolarmente speciali perché hanno superato o aggirato gli ostacoli incontrati, realizzando i propri sogni e desideri.E' in arrivo la ricorrenza della proclamazione dell’Unità d’Italia... Lo stato italiano nacque nel 1861 dopo l’esito della seconda guerra d'indipendenza e dopo i plebisciti degli altri territori conquistati. Con la prima convocazione del Parlamento italiano del 18 febbraio 1861 e la successiva proclamazione del 17 marzo, Vittorio Emanuele II fu il primo re d'Italia (1861-1878). E in questa atmosfera entra in classifica Il libretto rosso di Garibaldi di Massimiliano e Pierpaolo di Mino (Castelvecchi Editore), con i discorsi, scritti e proclami dell’uomo che inventò l’Italia sognando una patria socialista.
E così arriviamo al 10° posto tra conferme e novità.

Ed ecco la classifica degli incipit più letti a febbraio su 10 righe dai libri:1. Donatella Di Pietrantonio, Mia madre è un fiume, Elliot Edizioni, 15 gennaio 2010
http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/mia-madre-%C3%A8-un-fiume2. Patrizia De Rossi, Quante cose che non sai di me - Le 7 anime di Ligabue, Arcana Edizioni, 30 gennaio 2011 http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/quante-cose-che-non-sai-me-7-anime-ligabue3. Rossella Grenci - Daniele Zanoni, Storie di normale dislessia. 15 dislessici famosi raccontati ai ragazzi, Edizioni Angolo Manzoni, 10 marzo 2011 http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/storie-normale-dislessia-15-dislessici-famosi-raccontati-ai-ragazzi4. Elisa Orlandotti, Marlene Kuntz - Un rampicante del cuore in dirittura finale, Arcana Edizioni, 9 febbraio 2011 http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/marlene-kuntz-un-rampicante-del-cuore-dirittura-finale5. Severino Colombo, 101 stronzate a cui abbiamo creduto tutti almeno una volta nella vita, Newton Compton, 27 gennaio 2011 http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/101-stronzate-cui-abbiamo-creduto-tutti-almeno-una-volta-nella-vita6. Barbara Fiorio, Chanel non fa scarpette di cristallo, Castelvecchi Editore, 26 gennaio 2011 http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/chanel-non-fa-scarpette-cristallo7. Philip M. Godgift, I 99 giorni che travolsero il Cavaliere, Fazi Editore, 14 gennaio 2011 http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/99-giorni-che-travolsero-cavaliere8. Giorgio Nardone, Gli errori delle donne (in amore), Ponte alle Grazie, 6 maggio 2010 http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/errori-delle-donne-amore9. Massimiliano e Pier Paolo Di Mino (a cura di), Il libretto rosso di Garibaldi, Castelvecchi Editore, 30 gennaio 2011 http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/libretto-rosso-garibaldi10. Piero Degli Antoni, Blocco 11 - Il bambino nazista, Newton Compton, in libreria dal 23 settembre 2010 http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/blocco-11-bambino-nazistaTop 10 download primi capitoli dei libri più letti febbraio 2011
Marlene Kuntz - Un rampicante del cuore in dirittura finale
Storie di normale dislessia. 15 dislessici famosi raccontati ai ragazzi
Quante cose che non sai di me - Le 7 anime di Ligabue
Mia madre è un fiume
101 stronzate a cui abbiamo creduto tutti almeno una volta nella vita
Gli ingegneri non vivono, funzionano!
Chanel non fa scarpette di cristallo
La casta dei farmaci
Sopdet - La stella della morte
Storia ragionata dell'Hip Hop italiano, a pari merito con Il libretto rosso di Garibaldi sweets dreems

Buongiorno!

le mele di Adamo



Ispirato a uno dei libri della Bibbia, Il libro di Giobbe, Le mele di Adamo si concentra sulla figura di Adam (Ulrich Thomsen), neonazista appena uscito di prigione che viene mandato presso una comunità di recupero in un vicariato di campagna, sotto la tutela di padre Ivan (Mads Mikk Elsen), un pastore protestante. E, al di là dell’ottima prova degli attori, dalle pelli costantemente sudate, buona parte della bellezza del non facile lungometraggio di Jensen è individuabile proprio nell’affascinante ambientazione rurale. Una desolata scenografia all’interno di cui bene e male sono in continuo contrasto, con Ivan, da un lato, che pensa che Adam debba darsi uno scopo nel corso dei mesi da trascorrere “sotto sorveglianza”, e quest’ultimo, dall’altro, che, per irriderlo, decide di preparare una torta di mele con l’albero più bello del giardino. Il quale, però, come se fosse finito nelle grinfie di qualche negativo intervento ultraterreno, viene attaccato da vermi, uccelli e fulmini. Infatti, grazie anche alla bella fotografia di Sebastian Blenkov , che fa ampio sfoggio di contrasti, non mancano momenti d’inquietudine, i quali coincidono spesso con l’imbrunire, nell’intento probabilmente di simboleggiare, appunto, la netta divisione tra la luce del bene e le tenebre del male. Ma il regista non dimentica indispensabili dosi di humour nero, efficaci nel rendere sicuramente più scorrevole una sceneggiatura che, basata quasi esclusivamente sui dialoghi, privilegia la costruzione psicologica dei diversi protagonisti, per poi condurre spesso a risvolti assurdi. E, una volta terminata la visione, in cerca di un messaggio da apprendere, potremmo forse asserire che Le mele di Adamo tenti di spingerci a rispondere ad un personale quesito: “Quanto è profondo il tuo amore?”; proprio come lascia intendere How deep is your love, hit dei Bee Gees che in più di un’occasione ci viene fatto ascoltare mentre le immagini scorrono sullo schermo.

lunedì 14 marzo 2011

Racconto erotico

  Quella sera mi teleletrasportai sul pianeta Braz, giusto per fare qualche cosa di diverso. Mi avevano detto che li si trovavano le più belle swarz della galassia,che non vedevano l'ora di arrotolare le loro lingue intorno ad uno dei miei sgrap. Ero eccitato come un fragof, infilai una mano dentro i pantaloni e mi sitemai lo sgrap centrale,che duro come un balzuc mi impediva quasi di camminare.
Lei venne verso di me sorridendo, una swarz bellissima, aveva le piu belle dozzine di rabonf che avessi mai visto, e un borgf fantastico.
Non ti ho mai visto da queste parti, ma sembra che il tuo sgrap centrale non veda l'ora di conoscermi” disse, puntando il dito verso di lui, che emise un trillo così forte da svegliare gli altri due sgrap.
Feci una grossa risata. Quella swarz era il tipo giusto, e io non vedevo l'ora di varchucchare come uno stulz di Bafalgamore. Glielo dissi. Lei arrossì, dalla punta della testa le uscì uno sbuffo di fumo. Poi mi prese la mano con la sua morbida ventosa e mi condusse a casa sua, in camera da letto. Si spogliò in un'attimo, aveva una pelle a scaglie dai colori cangianti stupenda. La osservai ammirato. La sua sgnec girando vorticosamente mi incantava, mi attirava come fossi una Scifgt e lei un Croft.
Mi ricordi la sawac di bawac!” Esclamai. lei rise alla mia battuta, poi mi si avvicinò e con lentezza mi spogliò. Posai una mano sul delizioso borf, una sulla morbida birf e l'altra sulle ispide berf.
I miei sgrap erano pronti, ma prima di infilarli nella sgnec, le feci assaporare uno strulz dei migliori, poi la rigirai e svalgolai con una tibarc ripetuta. Lei roteava la sgnec, il suo borgf emanava profumi di kirp del pianeta di frac, io ero in piena proc. lei si scompose in dodici, poi si ricompose in sei ,mentre i miei sgrap si staccavano e la inseguivano intorno al letto, per poi amalgamarsi insieme, una sola ed unica zupaua.
Si, continua così, sono la tua frucast!” urlava. Quella swarz, sapeva come muoversi, per tutti i Gok di Balak! Alla fine szugurliò sbuffando come il vulcano dell' Opam, e subito dopo szugurliai io, con un trillare di sgrap.
Tornai a casa poche ore dopo. Ero euforico e appagato. Quella swarz mi aveva regalato momenti bellissimi, indimenticabili .Mi sentivo proprio come diceva quel vecchio detto: “meglio uno sguarz di barux, che mille spatriw di courmaran!”

sabato 12 marzo 2011

Segnalo un'autrice contemporanea - Ljudmila Ulickaja - che si innesta nella grande tradizione dei classici russi.

Nata a Dablekanovo, nel 1943, cresciuta a Mosca, dove vive, è studiosa di genetica. Autrice di testi teatrali e di romanzi, è stata tradotta e pubblicata in numerosi Paesi. Per molti anni ha diretto la sezione letteraria del Teatro da Camera Ebraico di Mosca. È membro del Parlamento Culturale Europeo. Le sue opere sono tradotte e pubblicate in trenta paesi. In Italia sono pubblicati i romanzi Funeral party, Le bugie delle donne, Il dono del dottor Kukockij , Sinceramente vostro, Shurik, Daniel Stein, traduttore. Quest'ultima opera, del 2006, è diventata un best seller in Russia: 250.000 copie vendute nei primi quattro mesi dopo la pubblicazione. Oggi però desidero introdurre quest'autrice con Il dono del dottor Kukockij, con il quale la Ulickaja ha vinto il Booker Prize russo nel 2001.

Ecco il commento al romanzo di Marcello Brignone, da russianecho.net - sito di informazione e cultura russa.





Il dono del protagonista Pavel Kukockij è la sua “visione interna”, la capacità di vedere dentro il corpo umano, una dote senz’altro straordinaria che lui, medico di grande sensibilità e altruismo, sfrutta per aiutare le donne nel suo lavoro di ginecologo. Durante la seconda guerra mondiale, il fato riserva a Pavel l’occasione di mettere a frutto questa sua capacità con una donna, Elena, alle prese con una gravidanza difficile: la bimba, nata grazie a lui pur fra mille difficoltà, diventa la figlia che Elena, rimastagli accanto, non potrà più dargli e sulla piccola Tanja egli riversa attenzioni e cure, ma anche grandi speranze. Nulla però andrà come auspicato: mentre gli anni trascorrono e il terrore staliniano lascia il posto alla cronaca misera e un po’ ridicola dell’epoca brezneviana, Pavel è costretto a diventare un alcolizzato per proteggere se stesso e i suoi cari, il rapporto con la moglie Elena si incrina e Tanja, pur dotata di talento, rinuncia agli studi che Pavel aveva in mente per lei e si allontana da casa. L'armonia familiare lentamente si sgretola e ciascuno dei suoi membri finisce con il rinchiudersi - più o meno volontariamente - in un proprio guscio, che sia la cecità o l'alcol, la perdita di memoria, la passione per la botanica o la ricerca di un vivere diverso e meno conformista; l’ultimo tentativo di Tanja, finalmente felice nella sua nuova dimensione, di rimettere ordine nella vita dei suoi cari è però vanificato da un drammatico epilogo. Il finale che la Ulickaja riserva alla sua storia lascia l’amaro in bocca e sembra quasi voler dare ragione all'ardita teoria genetica del professor Il’ja Goldberg, il miglior amico di Pavel Kukockij, secondo cui, dalla rivoluzione in poi, il popolo russo è andato radicalmente trasformandosi – e non certo in meglio: poiché la stessa Autrice è una genetista, possiamo immaginare che, in qualche momento di sconforto abbia magari pensato che la teoria, per quanto improbabile, possa avere una sua valenza...
Il romanzo è la storia di una famiglia “allargata” e diversa sotto tanti punti di vista, figlia della rivoluzione e della guerra, una vicenda corale - nonostante la scelta di un personaggio chiave maschile, Pavel: un altro “fallito coi fiocchi”, secondo l’azzeccata categoria proposta da Azar Nafisi, l’autrice di “Leggere Lolita a Teheran”, che, pur di difendere la propria integrità morale, rinuncia non solo al proprio buon nome creandosi una fama di alcolizzato, ma anche all’intesa con la moglie Elena, pesantemente apostrofata durante una discussione sul tema dell’aborto. Dicevamo, un racconto corale e, naturalmente, costruito molto al femminile, perché le donne del romanzo: Elena, Vasja, Tanja, la stessa Toma - la “privilegiata”, l’unica che sembra appartenere davvero al nuovo popolo sovietico - hanno tutte una loro storia nient’affatto secondaria, ed è anzi attraverso i loro occhi e le loro disavventure che percepiamo la storia maggiore, quella di un popolo e della sua gente dalla rivoluzione agli anni sessanta: emoziona, ad esempio, il racconto delle due ragazzine in viaggio per assistere al funerale di Stalin e quasi travolte dalla terribile onda umana che si abbatte distruttrice sulle strade della capitale.
Lascia invece un po’ perplessi la scelta da parte della Ulickaja di dedicare l’intera parte centrale del romanzo a una rappresentazione onirica dei suoi personaggi attraverso la lente deformante della mente di Elena, in balìa di un morbo che la priva della memoria, ma nonostante quello che ai nostri occhi potrebbe essere un limite – e il condizionale è d’obbligo, giacché un giudizio preferiamo lasciarlo a critici più competenti - il “Dono del dottor Kukockij” resta un romanzo intrigante e che vale sicuramente la pena leggere. (
Marcello Brignone )



mercoledì 2 marzo 2011

Malamore. Esercizi di resistenza al dolore di Concita De Gregorio


"Due bambini nudi, fra i due e i tre anni: a sinistra “Mario” guarda nell’obbiettivo e fa il gesto di camminare senza perdere l’equilibrio. A destra “Anna”, ricci biondi, si copre la pancia con le mani. Sotto la foto di Mario c’è scritto: “carnefice”. Sotto quella di Anna “vittima”. Una striscia nera proprio sotto le mani della bambina riporta la scritta: “no alla violenza sulle donne”. Il messaggio è chiarissimo. I due bambini sono in età da asilo, identici nel fulgore della loro bellezza, diversi solo per genere, perfettamente intatti e incolpevoli: tutto deve loro ancora succedere. Il loro destino, la loro sorte, il ruolo che avranno nella vita non dipende, in questo preciso istante, da loro."
Racconti di Donne.
Racconti di sofferenza e umiliazione, come se l’unico “resistere” al Mal(d)amore fosse il “raccontare”. Un tema scottante di enorme attualità in un’epoca in cui il vivere “appare” e l’apparire vive consumando le vite, come se la violenza fosse la debolezza massima e la debolezza fosse la massima forza.
Donne che sminuiscono il proprio valore ed esaltano ogni attrattiva della persona “amata”, forse perché come diceva Stendhal l’amore è innanzitutto una questione di fantasia, una questione di proiezione del proprio immaginario e come ogni immagine che incontra la realtà, ne subisce “un’ama(r)ta delusione”.

Donne che amano troppo “l’altro” e troppo poco “se stesse”.
Come la “rateta presumida”, la topina che presume molto di sé, che crede erroneamente di poter cambiare “i gatti in topi”, di essere più forte, più abile, più paziente, più ostina di loro : “Sarò la prima topina a domare un gatto, aspettate e vedrete: con me diventerà un altro, ne farò un gatto che mangia verdura. Si sposano. Un minuto dopo le nozze il gatto le si avvicina, voi direste per baciarla. E invece… La mangia, naturalmente”. Ma si sa che non esistono gatti vegetariani e i gatti, si sa, adorano mangiare i topi.

Anche i poeti uccidono: Corso di laurea per omicidi e affini, poeti e pistoleri di Victor Gischler

I personaggi di Victor Gischler sono degli impiastri anche perché ognuno di loro conduce una vita, ma ne sogna un'altra. Fin qui, niente di straordinario, lo scopo tutto sommato è semplice come dice uno di loro: "Se il campo è libero, arraffare una fetta di vita masticarla in tutta fretta e tornare di corsa dentro la tana. Un po' alla volta, ripeto, quando il campo è libero". Però capita un po' per coincidenza, un po' perché i guai non vengono da soli che nel campus dell'Eastern Oklahoma University, dove i poeti più che uccidere tirano a campare, convergono le ambizioni, i sotterfugi, i regolamenti di conti di una dozzina di squinternati, dalla banda di trafficanti afroamericani ai corrispettivi redneck, dallo sceriffo locale al detective privato senza speranza. La logica per tutti, da quelli che tengono il dito sempre sul grilletto a quelli che non riescono a stare lontani dal mirino è soltanto una: trovare un'idea, anche pessima purché sia un'idea, come dice uno di loro, per arrivare interi alla fine della giornata. Poeti e pistoleri, che ad un certo punto concidono, e

A saperlo mettevo il casco

Questa mattina stavo facendo un giro con la moto. Davanti a me avevo un camion carico di lamine di acciaio. Mi sono affiancato per superarlo ma proprio in quel momento una delle lamine è scivolata dalla pila ed è volata verso di me, mozzandomi la testa di netto.
Sono morto sul colpo.
Mi dispiace perché avevo ancora tutta la vita davanti e settimana prossima volevo andare da Bersani a discutere la linea politica del Pd . Pazienza.
Si è formato un capannello di gente intorno alla mia testa. Un signore si è avvicinato e ha detto:
Forse possiamo attaccargliela. Ho in macchina il bostik!”
Si vede che era un dottore. Però poi si è preferito non fare niente perché era quasi mezzogiorno e avevano tutti fame. Così sono andati via. Io sono rimasto a terra, e visto che non avevo niente da fare decido di chiamare telepaticamente Berlusconi.
Lui, grazie alle enormi orecchie che si è fatto installare da ingegneri americani capta il mio segnale e mi risponde subito.
Pronto, Rosco, ma sei proprio tu!” mi dice “ Come andiamo?”
Insomma. Un paio di minuti fa sono morto, e sinceramente non è una cosa che fa piacere. Però prima di sparire definitivamente volevo chiederti quando avevi intenzione di dimetterti.”
Mai!” Risponde il B.
Guarda, te lo chiedo come favore personale. Dimettiti e fatti una bella vacanza, che ne hai bisogno”
No! Sei un comunista! Mi state a rompere i coglioni perchè sono il più bello, il più bravo, il più intelligente e anche il più alto!”
Veramente io sono più alto di te, anche con la testa staccata. Di almeno 20 centimetri”
Sei un comunista ignorante che non sa usare il metro, si vede che hai studiato in una scuola pubblica dove qualche insegnante di sinistra ti ha installato l'odio nei miei confronti! Vergognati!”
" Ma vaffanculo!" dico, e mi scollego telepaticamente. Quando è troppo è troppo. Dopo un po’ arriva un’ambulanza . Scende un infermiere, mi guarda e fa all’altro:
Guarda, io sono al primo giorno di lavoro, ma secondo me è bello che morto”
Eeeeeeeeeeee si!” Fa l’altro, che era quello più esperto.
E la moto?”
Carica anche quella sull’ambulanza che conosco uno al pronto soccorso che aggiusta tutto”
Arrivati all’ospedale hanno visto che nell’obitorio non cera più posto e mi hanno infilato dentro il frigorifero dei gelati. Solo fino a quando non si libera un posto però.
Mi fanno il funerale venerdì mattina.
Se non potete venire non fa niente.

martedì 1 marzo 2011

Il maestro dei Sogni di Fabrizio Sandrini


IL MAESTRO DEI SOGNI
Fabrizio Sandrini, pp. 216, € 15,00, 2010 - ISBN 978-88-95396-37-8

Guglielmo è un ragazzo come tanti: una fidanzata, l’università... Ma Guglielmo è anche un ricercatore spirituale che di notte, in sogno, incontra il suo Maestro, sperimentando le sottigliezze filosofiche e le esperienze oniriche abbandonando il suo corpo terreno per affrontare un viaggio nello spirito alla scoperta dei lati più nascosti dell’animo umano.


Tra il punto di partenza e il punto finale di questo viaggio mistico si collocano le avventure di un ragazzo fondamentalmente animato da tre elementi: la coscienza, il desiderio di scoprire l’universo e l’espressione del suo desiderio.

Big Night

scena finale di un delizioso film. Un unica sequenza senza interruzioni, dove si cucinano una frittata. Col giusto tempo necessario.

prove di trasmissione...

...Si prova, si cerca, si sbaglia, si corregge, si cancella, si smadonna. Forse si fà così, forse no, il post va messo quì. ma forse è meglio là. Ma sono imbranato, ma non ci riesco, ma cosa scrivo, non scrivo, scrivo! leggo..
Ho letto, bello, non tanto bello, commento, ma dove si commenata? adesso metto un post, ne metto due,  non riesco ad entrare! la pasword..
metto una foto, non la metto, la metterei ma è troppo complicato, non viene, non si vede, si vede troppo. Non è bella, la cambio. Non so cambiarla. Sono imbranato. Sono imbranata.
E allora si prova, si cerca, si sbaglia, si corregge, si cancella, si smadonna...