"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

martedì 24 maggio 2011

LA COLLA

Da quando quell'uomo aveva lasciato la famiglia,moglie e figli, la sua vita stava andando in pezzi.
Ogni giorno ne perdeva alcuni e lui li raccoglieva come fossero i cocci di un vaso rotto .
Era un bel vaso pieno di fiori colorati e profumati, la sua esistenza.
Si,ogni tanto quei fiori appassivano e scolorivano senza che se ne accorgesse ma bastava metterne altri e quel vaso si trasformava in un prato fiorito all'inizio della primavera.

Insomma, quei cocci li teneva in mano e sospirando diceva tra se e se: < E adesso ? Anche questi;se vado avanti così non riuscirò più a riattaccarli,sono troppi>.
Erano cocci di un amore perso nel tempo, di amicizie ormai lontane,di abitudini stravolte, di orizzonti cambiati,di una salute un tempo forte e che ora, data l'età, non lo era più.

Ci pensava tutti i giorni,come fare a rimetterli insieme tutti quei pezzi di vita che perdeva quotidianamente.

" Se avessi una colla speciale per riattaccare tutto" si diceva pensando ironicamente a tutto quello che gli era successo nell'ultimo anno.

Quei cocci li aveva numerati in modo tale che ,il giorno che li avrebbe riattaccati, non avrebbe avuto difficoltà a trovare gli incastri giusti.

Aveva perso l'amore di sua moglie, che l'aveva lasciato costringendolo ad andarsene da casa. Coccio numero uno…

Con i figli i rapporti erano buoni ma gli mancavano al punto che spesso gli succedeva di piangere pensando a loro.Coccio numero due…

I soldi scarseggiavano e si era visto costretto a chiedere un prestito ai suoi genitori. Coccio numero tre….

E la salute non era più quella forte di un tempo.Coccio numero quattro…

Questi erano i cocci più grandi. Ma ce n'erano altri,più piccoli, comunque importanti.

Dunque bisognava trovare una colla,un adesivo,si insomma qualcosa che rimettesse assieme quei cocci, quei pezzi smarriti della sua vita.

Passò del tempo e come per incanto l'uomo si trovò tra le mani un potentissimo collante.
Non era un prodotto che si potesse comprare in qualche negozio specializzato.
Non era nemmeno una cosa che aveva ideato lui.
Non sapeva da dove venisse ma capiva che faceva per lui: quell'uomo aveva riscoperto l'amore!!!!
Si, si era innamorato di una donna che lo ricambiava.
Era tornato pieno di energie e voglia di fare.
Aveva ritrovato i suoi vecchi amici e con quella donna ne aveva trovati di altri.
Cambiò lavoro, il che gli permise di guadagnare di più.
I figli, che nel frattempo erano diventati maggiorenni, spesso andavano a trovarlo nella sua nuova casa.
Un mattino,era guarda caso la giornata di Pasqua, si svegliò e capì che era riuscito a mettere insieme ,finalmente, tutti i cocci che aveva conservato.

Quel giorno cominciò per lui una nuova vita.













1 commento:

  1. Coccio numero uno... coccio numero due.... e poi finalmente la colla giusta!
    Bel racconto, Ivan! Mi ricordo quando lo hai letto la prima volta. Mi era subito piaciuto.

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