"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

domenica 8 maggio 2011

Almost Blue

Caro Chet,

mi dispiace doverti dire che questa è l’ultima lettera che ti scriverò. Davvero l’ultima.

Sì, forse è meglio che ti metta seduto comodo, con il tuo whisky in mano. On the rocks, sublime e ultimo. Non è il caso di impallidire, credimi. E poi tu sei già morto un sacco di volte, non mi incanti col tuo pallore. Coraggio, siediti e gustati questo ultimo soffio di malto.
Ne sono successe di cose a me e a te in questi anni. Ti ho chiamato e cercato e suonato migliaia di volte, e tu ogni volta, amico fedele, sei tornato da me. Whisky in una mano, sigaretta nell’altra, affondato in una poltrona di pelle vecchia e consumata e la tromba posata distratta sul bracciolo. Aspettavi solo che ti chiedessi di suonarla ancora per me. Ancora una volta. Ogni volta l’ultima.
Siamo stati bene insieme, devo ammetterlo. Ho i brividi se ripenso a quando tu cantavi e io al buio, sdraiato sul tappeto, ti lasciavo tendere la mia pelle e scivolare sornione fin dentro le ossa.
Già, difficile dimenticarti, così struggente e tutto mio. Ma che me ne faccio di tutta la nostra malinconia, se tu non suoni più per me?
Ebbene Chet, è il momento di dirsi addio. Farewell, internazionale e non interpretabile.
Mi hai torturato e divorato e mangiato vivo per anni. Questo lo sai, vero? Ogni volta uno stillicidio di paure, nostalgie, silenzi, note davvero troppo salate.
Amico mio, ci sono momenti in cui nemmeno le tue guance gonfie, nemmeno il tuo blu, riescono più a penetrarmi. Ecco la verità. Non esiste più un almost blue, rassegnati. Non cerco più, non piango più, non chiudo più gli occhi immaginando il volto di Miss Almost You. Esiste, Chet. Mi spiace strapparti alla tua illusione, ma esiste davvero quel volto. Sbagliavi alla grande, lasciatelo dire da uno che ne sa.
E' ora Chet, è davvero ora.
In nome della nostra vecchia amicizia, te la lascerò cantare un’ultima volta, questo te lo devo.
Ma che sia l'ultima.

Almost Blue
Almost doing things we used to do
There’s a girl here and she’s almost you, almost.
All the things, that you promised with your eyes
I see in hers too
Now your eyes are red from crying
Almost Blue
Flirting with this disaster became me
It named me as the fool who only aimed to be
Almost Blue
Almost touching it will almost do
There’s a part of me that’s always true, always.
All the things, that you promised with your eyes
I see in hers too
Now your eyes are red from crying
Almost you
Almost me
Almost blue

Devo ammetterlo, impeccabile e toccante come sempre.
Ora però raccogli le tue cianfrusaglie, riponi la tromba nella custodia, finisci il tuo whisky e esci di qui. Cercati un’altra poltrona su cui passare i tuoi prossimi anni. Io ho chiuso con te.


Take care, Chet.

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