"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

venerdì 13 maggio 2011

Coda

Sono in coda all'ufficio dell'anagrafe. Ho sette persone davanti a me. Cronometro la prima che si avvicina allo sportello. E' un uomo vestito da testimone di Geova. Sbriga la sua pratica in quattro minuti e 12 secondi.
Faccio un rapido calcolo:
Sette persone per una media di quattro minuti, fanno 28 minuti. Ci aggiungo cinque minuti, tanto per stare tranquillo, fanno 33 minuti. Guardo l'orologio, sono le dieci e venti, alle undici sono fuori di qui.
La seconda che si avvicina allo sportello è una ragazza di circa 18 anni. Ha due fotografie, le passa nella fessura, l' incaricata le fissa per un po', poi scuote la testa e gliele ripassa. Nasce una accesa discussione. Passano 4 minuti, poi 7, poi otto. Dopo otto minuti e 37 secondi la ragazza sbuffa, mi passa di fianco sibilando un vaffanculo, e se ne va.
Mi ha rovinato la media.
La terza donnina per fortuna ha sbagliato sportello, chiede scusa e se ne va.
Controllo l'orologio: Due minuti secchi.
Il quarto è un tipo completamente sordo. L' incaricata gli fa una domanda e lui si mette a urlare: CHE COSA?. CHE COSA? CHE COSA?
E l'incaricata, sventolandogli un fogliettino sotto gli occhi: HA CAPITO? HA CAPITO? HA CAPITO?
E lui: CHE COSA? CHE COSA? CHE COSA?
E Lei: HA CAPITO? HA CAPITO? HA CAPITO?
E lui: CHE COSA? CHE COSA? CHE COSA?
. Alla fine il vecchietto riesce a sbrigare la pratica, saluta e se ne va. Il tutto è durato 6 minuti e 37 secondi
Il quinto è un peruviano dall'italiano incerto. Chiede qualche cosa all' incaricata. Quella si mette a ridere così forte che cade dalla sedia con un tonfo. La sento ridere da sotto lo sportello per tre minuti.
Il peruviano saluta e se ne va.
Tutto il fatto dura 5 minuti e 12 secondi.
Il sesto è un ragazzino col casco da moto allacciato, si avvicina allo sportello e tira una testata al vetro, mandandolo in frantumi. L'incaricata si porta le mani alla bocca e sgrana gli occhi.
Oooooooooooh!” fa.
E il ragazzino, puntandogli un dito contro: “Aaaaaaaaaaaaaaaaaah!” quindi si gira e se ne va.
Guardo l'orologio. 45 secondi.
Il settimo è un milanese dall'italiano incerto. Chiede qualche cosa, poi mette una mano su un pezzo di vetro, si taglia e parte in aria con un fsssssssssssssssssssssssssssssss. Esce dalla finestra e vola via.
Non ho fatto in tempo a cronometrarlo.
Tocca a me. Dico buongiorno alla signorina dietro lo sportello, lei mi risponde per contratto, poi mi chiede cosa mi serve.
Niente, mi piace fare la coda e immaginare la vita delle persone di fronte a me” rispondo.
La signorina mi guarda come fossi un televisore spento.
E adesso che facciamo?” mi chiede.
Niente. Adesso la saluto e vado via” dico.
non lo può fare. Adesso che ha fatto la fila mi deve chiedere un documento qualsiasi. Per legge”
Ma ieri ero al comune di Buccinasco e dopo tre ore di fila non mi hanno chiesto niente!”obbietto.
E' cambiata la legge, questa notte.” Fa lei, con aria di sfida.
Essendo un uomo ligio alla legge decido di chiedere il mio stato di famiglia.
In carta libera, oppure in marca da bollo?”
Marca da bollo” decido.
Il bollo deve andare a prenderlo nella cartoleria di fronte al comune, perchè noi non ne teniamo”
Come mai?”
Ci divertiamo a complicare la vita alla gente” Mi dice. Il ragionamento non fa una piega. Esco dal Comune, vado a prendere la marca da bollo, e ritorno. La signorina è ancora lì. Le porgo la marca da bollo.
Faccia la fila, per favore” mi dice. Mi guardo intorno. Solo solo.
Ma non c'è nessuno”.
Adesso arriva. E' andata un attimo in bagno.” dice, fissandomi negli occhi. Rimaniamo lì per quindici minuti senza dire una parola. Alla fine mi chiede:
Ha bisogno?”
Si, ma c'è una persona prima di me, solo che è andata in bagno.” faccio presente.
Chi va via, perde il posto all'osteria” dice, scrollando le spalle.
Gli dico che mi serve il certificato di famiglia in carta bollata. Gli do il bollo, e poi aspetto. Dopo due minuti mi passa la carta. Leggo, e faccio un balzo.
Scusi” dico all'incaricata “ Dal mio stato di famiglia viene fuori che sono morto da due anni”
Se c'è scritto lì, si vede che è vero.” risponde lei, corrucciando la fronte.
Strano, nessuno mi ha avvisato. Non è che si tratta di uno sbaglio?”
Impossibile. Se quel foglio lì dice che è morto, lei è morto. Si fidi ”
E come mai non sono stato tumulato?” chiedo. L'incaricata sbuffa, spazientita.
Senta” dice “Non posso sapere tutto,vada ad informarsi al cimitero, che li le sanno dare tutte le risposte che vuole. Adesso chiudo perchè mi sono rotta i coglioni.”
Chiude lo sportello.
Adesso sono qui al cimitero comunale di Bareggio. Sto facendo la coda per parlare con l'incaricato, perchè se risulta che effettivamente sono morto, e inutile tirarla per le lunghe,magari riesce a buttarmi dentro a qualche fossa entro sera. Davanti a me ci sono tre persone. Quella prima di loro, ci ha messo otto minuti per sbrigare la sua pratica.
Se faccio una media...

2 commenti:

  1. Devo farlo leggere anche a Francesca, che si ricorda ancora il tuo "zio Umberto"... questo le piacerà altrettanto! :-))
    p.s. piace anche a me, ma lo sai già

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  2. Rosco, te me fé murì dal rid!
    ( traduz : mi diverti assai)
    se vedum

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