"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

sabato 21 maggio 2011

L'alleanza.

Qualche altro giorno di solitudine, addormentato dall'onda lunga di un mare vecchio di libeccio. Ho passato quattro giorni per i fatti miei, semplicemente a seguire il vento e a tagliare le rotte dei delfini. Quando si affiancano alla prua e ti seguono per una buona dozzina di minuti ti viene solo voglia di urlare di felicità.
Getti una lenza e in pochi minuti abbocca un tonno abbastanza grosso da riempire frigo e stomaco per una giornata intera. La sacra legge australiana del non chiedere al mare più di quanto ti serva, ti impone di riavvolgere la lenza intorno al sughero e di accontentarti di quanto hai pescato stamattina. Domani lasceremo ancora correre il nylon e un altro pesce dalla faccia stupida e dall'anima più pulita della mia, confonderà la piuma bianca con uno spuntino di mezzogiorno. E il mio stomaco avrà di che godere anche domani. Ogni giorno il rito sanguinario dell'uccisione del tonno si ripeterà in pozzetto. Un fiotto denso di sangue caldo bagnerà il legno delle panche e della coperta, la lama del coltello non sarà mai conficcata abbastanza in profondità da evitare sofferenze atroci a quel pesce, ma in fondo la natura va così.
L'accettazione della propria natura, è questo che un uomo deve saper fare. Arriva quella mattina in cui apri gli occhi e finalmente capisci davvero chi sei, cosa cerchi, dove vuoi finire. Capisci che se aprire la pancia del primo pesce ti provoca terrore, la volta dopo è un atto quasi dovuto, è un momento di unione fra te e il mare. Quel tonno è tuo. Solo quello. Non pescarne altri. Non ti servono. Chiedi al mare ciò che ti serve, non ciò che soddisfa la tua natura avida di predatore. Un leone sceglie una e una sola gazzella in mezzo al branco. Un gabbiano sazio lascia correre sotto i suoi occhi banchi interi di sarde senza beccarne una sola. Tu hai bisogno di un solo pesce ogni giorno. Il resto lascialo vivere, lascialo agli altri, lascialo al mare.
E' l'alleanza fra te e l'ordine naturale delle cose. Non lo dimenticare mai.

2 commenti:

  1. Letto. Mi sono sentita su quella barca ad un certo punto. Bello davvero.

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  2. Pescatore e pesce...allo stesso tempo...bravo...

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