"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

mercoledì 30 novembre 2011

Racconto erotico 2 . Dalla parte della swarz

Non è per vantarmi, ma sono una swarz con i più grossi rabonf di tutto il pianeta Vromptz. Gli gnom fanno la fila per infilare i loro sgrap nella mia sgnec, nella crip e nella cipeciap. E non parlo di gnom qualsiasi, parlo di gnom di gran classe, quelli che abitano nelle oasi dorate di Orabit! Gnom che potrebbero avere tutte le swarz ai loro 12 piedi, swarz con delle borf meravigliose, sode, liscie, dalla forma ottagonale perfetta.
Ma io sono una swarz speciale, una che fa intostare gli sgrap come meteoriti dei Burugnach solo con lo sguardo!
Una che gli gnom se li succhia come delle cozze di fruz.
Eppure quella volta ho perso la testa per uno gnom
E' stato per quello gnom di Sgrom
Si, avete capito bene : uno gnom di Sgrom.
Uno gnom di Sgrom della provincia di Brom del pianeta di Crom.
A sud di Zom.
Si chiamava
Gigi.
Ci siamo incontrati durante un aperitivo da Crisputz, il famoso locale dove gli sgnic si accoppiano con gli sciac per fare un patratrcic. Ero vestita come solito in circostanze simili: una tuta spaziale aderentissima, dove ci avevo versato dentro il mio corpo, facendo risaltare i miei spledidi rabonf, e le 87 curve del mio sodo crip.
Di fronte a me, due coatti gnom, uno verde e uno arancione, ballavano in modo lascivo lanciandomi occhiate provocanti. Quello verde tirò fuori la lingua e se la passò sulle labbra bitorzolute, poi si sfilò un occhio e lo fece rotolare sino ai miei piedi. L'occhio mi osservò, sbattendo le ciglia, quindi prese a saltellarmi intorno. Feci finta di nulla, benchè la mia sgnec trillasse così forte da frantumare il bicchiere che tenevo tra le ventose. Diedi un calcetto all' occhio e lo rimandai al proprietario, che con un'alzata di spalle lo rimise al suo posto. Il tempo di versarmi da bere che osservai lo gnom arancione sparire con uno sbuffo di vapore, per poi materializzarsi al mio fianco.
Osservai la sua enorme testa ovale schiudersi come un fiore di caprapazof , da dove fuoriuscì una voce stridula:
Sono disposto a darti 1700 eiuchi, se ti fai zugrugnare da me e dal mio amico”.
Gli allargai l'elastico della tuta dei pantaloni e ci versai dentro l'intero contenuto del mio bicchiere, il kaboom! Una bevanda ribollente, calda come la lava di Zuzuratz.
Un leggero sfrigolio, seguito da uno sbuffo di vapore gli uscì dal pantalone, mentre lo gnom urlava, bestemmiando come uno scaricatore del porto di Rochit di Baluch di Frucit. Quindi con uno sbuffo di vapore nero sparì dalla mia vista.
Non avevo voglia di avventurette, volevo qualcosa che mi coinvolgesse totalemente. Dopo un paio di ore, e dopo parecchi bicchieri di kaboom ( difficile resistere a quella massa gelatinosa ribollente) decisi di uscire dal locale. La testa mi girava così forte che ad un certo punto mi si staccò. Riuscì a rinfilarmela solo grazie all'aiuto di un giovane barman, che in cambio mi chiese di poter toccare una delle mie famose rabonf.
Certo, fai pure” dissi, con un sorriso “ ma fai attenzione, potrebbero staccarti la mano con un morso.”
Il barman rinunciò, allontanandosi borbottando. Ne avevo abbastanza, volevo andarmene da quel posto. Barcollando mi incamminai verso l'uscita, quando la porta si aprì e lo vidi entrare:
Uno Gnom di Sgrom, bello come un tramonto di Elup!
I nostri sguardi si incrociarono, e io immediatamente mi gonfiai in modo abnorme. La tuta esplose in mille pezzi e rimasi completamente nuda, di fronte a lui, con le mie rabonf che lo puntavano fameliche. Era la prima volta che incontravano uno gnom di Sgrom e ne erano rimaste folgorate, come me d'altronde. Sgrom era un pianeta famoso per i suoi abitanti, di una bellezza sconvolgente, rinomati per le loro arti amatorie. Purtroppo gli abitanti di Sgrom si erano estinti da quando un enorme Blof, scambiando quel pianeta per una pallina da tennis, lo aveva lanciato fuori dalla galassia con un colpo di racchetta.
Ma tu non dovresti essere vivo!” esclamai. Mi resi subito conto di quanto fosse ridicola quella frase, e gli chiesi scusa. Il suo viso delicato cambiò colore, divenne giallo fosforescente, illuminando tutto i l locale.
Sono morto, infatti” mormorò “ ma prima di estinguermi, volevo sfrugugliare per un ultima volta. Vuoi sfrugugliare con me?”. Rimasi un attimo interdetta. Poi scrollai le spalle: uno dei tanti misteri degli gnom di Sgrom del pianeta di Crom.
Come si dice a Uachacha” dissi con un sorriso “Arucha tuzucha barucha rurap!”
La bocca sopra la fronte dello gnom di Sgrom emise una risata fragorosa, mentre dall'altra bocca la lingua guizzò fuori e si avviluppò intorno al mio collo, tirandomi a se, il suo sgrap turgido premuto al mio petto.
E tanto che non mi faccio una bella rambuzolok coi controrambuzolok.” mormorò lui, metre la punta della lingua mi si infilava dentro l'orecchio.
Ho la sgnec che ulula come fosse un barabau.” sussurai “Che ne dici di andare in un luogo appartato, cosi mi potrai fare provare i tuoi sgrap?” i suoi sgrap, sentendosi nominare, iniziarono a trillare all'unisono, felici .
Da me, oppure da te?” domandai. Non riuscivo a staccare il mio occhio da quell pezzo di Gnom di Sgrom.
Da me” mormorò lui, quindi mi sollevò da terra usando la lingua, adagiandomi delicatamente sulle sue spalle. Usciti dal locale, quel magnifico pezzo di pocioch iniziò a galoppare, veloce come il vento. Io, agrappata al suo sinuoso collo, cercavo di non cadere, e nello stesso tempo gli accarezzavo le spugnose spalle bitorzolute. Lui nitriva eccitato, scintille fuoriuscivano dalle orecchie. Sfondò la porta di casa sua con una testata, quindi ci gettammo nel letto e lì, lui si spogliò completamente, lanciandomi occhiate compiaciute...
Quel pezzo di Gnom di Sgrom della provincia di Brom del pianeta di Crom! Altro che sgrap, i suoi erano dei super bazuk, coi contro bazuk! Ne agguantai uno e ci soffiai dentro, con tutto il fiato che avevo in corpo. La testa gli prese fuoco, come un tizzone ardente del vulcano di Ikatuka.
Che Swarz fantastica!” ululò lui, quindi iniziò a saltarmi sulla schiena.
Non fermarti, magnifico Gnom di Sgrom della provincia di Brom del pianeta di Crom!” dissi io, felice.
Si, chiamami Gigi!” esclamò lui, librandosi in aria per poi ricadermi sulla schiena.
Gigi, Gigi! Sono la tua frugast!”
Frugast! frugast! Sei la più sballach di tutte le frugast!” urlò lui, così forte che i muri vennero giù.
Si, Gigi, continua così!” esclamai io, tra i calcinacci.
Lui si inalzò in alto, sino al cielo, con la sua meravigliosa testa fiammeggiante, quindi mi ricadde addosso, con un tonfo sordo. Szugurgliammo insieme, appagati e felici.
Quando ripresi coscienza, di lui non era rimasto che un mucchietto di cenere al mio fianco. Lo Gnom di Sgrom della provincia di Brom del pianeta di Crom era morto. Definitivamente. Soffiai delicatamente sui suoi resti, che si persero nell'aria frizzante del mattino.
Addio, Gigi” mormorai “ Sei stato come un Cutala di Gevach, in una notte di Babusoch..”

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