"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

domenica 6 novembre 2011

Il mio sonno

Quanto sonno ho oggi per stare qui, accucciata dentro questa coperta,
quanti sogni ho oggi per non pensare a quelli persi.
Potrei alzarmi da qui e volare volare giù per non prendermi più,
questo è un sogno vero, e quando mi sveglio me lo ricordo ancora.
La coperta è calda come la bocca che chiudo e non riapriro'.
Calda come le mie mani che ti hanno stretto per portarti dentro me.
Nessuno potrà svegliarmi da questo sonno seppure cosi' lieve.
Ho voglia di rimanere qui, e con la mente accarezzare tutti i miei desideri
per farli sentire ancora amati e per sempre.
Nessuno mi porterà via da me, forse solo una mareggiata, un ciclone,
uno tuznami.
Oggi dentro questa coperta, ci sono io e tutte le emozioni che mi hanno tolto la vita e me l'hanno restituita.
 A volte come  il vento quando agita i capelli, come l'amaro di un cucchiano di sale in un tazza di caffè,
o come il dolore senza urlo, dei  miei occhi strappati da te.

1 commento:

  1. una poesia....
    un sogno....
    una vera mareggiata....
    stupendo! <3

    Fra

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