"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

lunedì 7 novembre 2011

La donna sul sedile di fronte

Ad ogni scossone del tram, la testa della vecchia ciondolava a destra e a sinistra Abbandonata sul sedile, con gli occhi chiusi e il corpo accartocciato su se stesso, la poveretta sembrava un fantoccio. La ragazza in piedi davanti a lei la osservava attentamente: per un attimo aveva temuto che fosse morta. Le sembrava impossibile che riuscisse a riposare in quella posizione così scomoda, pigiata fra gli altri passeggeri, circondata dagli schiamazzi dei tanti studenti chiassosi che affollavano il 12 a quell’ora. Ma il petto della donna si sollevava e si abbassava ritmicamente sotto il pesante cappotto in cui era infagottata. Senza dubbio era viva.
La ragazza non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Notò che stringeva fra le mani una grossa borsa nera da cui spuntavano dei sacchetti della spesa e qualche foglia di verdura. “Stasera preparerà un minestrone” , immaginò fra sé ricordandosi che anche sua nonna cenava quasi sempre con una zuppa.
Sull’anulare sinistro della vecchia brillavano due fedi nuziali, una sopra l’altra. “Poverina - pensò la ragazza – deve essere vedova. Sicuramente l’anello più largo è quello del marito. Magari è morto da poco. Magari è andata a trovarlo proprio oggi al cimitero. Qui vicino c’è il Monumentale.”
La ragazza si rattristò pensando a come dovevano essere vuote le giornate di questa vecchietta dopo una vita passata in coppia. Le pareva quasi di vederla aggirarsi smarrita per casa. Sola. Sola dalla mattina alla sera: a colazione, a pranzo, davanti alla tv, e soprattutto di notte, nel silenzio di un appartamento deserto, in un letto a due piazze ormai troppo grande.

“Ma che diamine - si disse tutt’a un tratto, scuotendosi di dosso questi pensieri - cosa mi viene in mente? Magari questa donna non è per niente sola.” Alla ricerca di un indizio, sbirciò nella borsa nera che nel frattempo era scivolata di mano alla vecchia e si era aperta . Tra i sacchetti della spesa vide spuntare il muso di un cagnolino di peluche. “Ecco, vedi… la nonnina ha un nipote, ha una famiglia!“
A questa considerazione, il quadro che la ragazza si era fatta cambiò di colpo. Si era immaginata una vecchietta abbandonata a se stessa, infelice, stanca di vivere. Invece la donna aveva delle persone intorno a sé. Degli affetti. E poi chissà, forse la fede che indossava insieme a quella nuziale non significava neppure che il marito fosse morto. Forse era l’anello di suo padre o di sua madre…

Proprio in quel momento, un’auto tagliò la strada al tram, che frenò di colpo. L’anziana signora si svegliò di soprassalto. Per un istante restò imbambolata, senza capire dove fosse. Poi si riprese, si raddrizzò sul sedile e tutto le fu chiaro. Si era addormentata per qualche minuto e aveva sognato di essere su quel tram perché il suo Giuseppe era morto ed era andata al cimitero a trovarlo. Nel sogno si era vista attraverso gli occhi di una ragazza, simile a quella che le stava di fronte, e aveva provato un senso di angoscia terribile. Era vedova e sola al mondo. Che incubo! Dalla sua esistenza sembravano essere scomparsi tutti, perfino suo nipote, il suo adorato Michelino. Ma in realtà lei era su quel tram proprio perché stava andando a prenderlo all’asilo. Sua figlia, Manuela, era lontana da Milano per lavoro e le aveva chiesto di occuparsi del bambino. “Chissà se gli piacerà il cagnolino che gli ho comprato al mercato “ si domandò. Frugò nella borsa per prenderlo, ma non lo trovò. Nella brusca frenata, era caduto per terra. La ragazza davanti a lei vide che era finito sotto il sedile, si chinò a raccoglierlo e glielo porse. I loro occhi si incrociarono, i loro sguardi si scambiarono una tacita domanda. Per un attimo le due donne ebbero la curiosa sensazione di aver vissuto entrambe lo stesso brutto sogno.

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