"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

lunedì 28 novembre 2011

monologo di un' extraterrestre

Io non sono di qui, questa non è la mia terra.
Provengo da un'altra galassia, distante anni luce da questo pianeta.-Non veniamo per spiarvi, nè per conquistarvi, neanche per studiarvi: noi ci veniamo in vacanza. Ci passiamo i fine settimana.
Veniamo a farvi gli scherzi. Fasci di luce, omini verdi, teste grosse, cerchi di grano...non c'è un perchè, lo facciamo solo per ridere un po', per prendervi in giro.
Siete così buffi, visti da noi, da lontano.
Da noi è tutto pianificato, il caso non esiste.
Da voi, qui, invece, è tutto un tirare dadi e vedere che succede, andate avanti a scrollate di spalle. Siete affascinanti, devo dire, interessanti e buffi. Le facce che fate, quando vi sbuchiamo davanti. Le risate...
Sarà stata l'aria, il clima, sarà che siete contagiosi, voi e la vostra idiozia, ma quel giorno, quando mi si è parata davanti quella ragazza lì, con quella criniera di capelli rossi, il volto spaventato coperto di lentiggini...
Nel mio pianeta non esistono queste differenze. Siamo tutti uguali, tutti come me. A volte un po' più alti, un po' più bassi, leggermente più rotondetti. Ma insomma, uguali.
Invece voi siete tutti diversi, tutti! E una cosa che mi fa impazzire, c'è da perderci la testa a pensarci..
Non so come è successo, voi lo chiamate colpo di fulmine, noi lo chiamiamo..
lo chiamiamo..
noi non lo chiamiamo perchè non ci innamoriamo mai.
Da noi ci si accoppia per estrazione numerica, tipo tombolata, tanto per capirci. Si va nell'uffico apposito, si compila un modulo , quindi l'addetto con un timbro ci stampa sulla fronte un numero e ci fa accomodare. Aspettiamo in silenzio sino a che non entra una donna (la chiamo donna per comodità, in realtà da noi si chiamano 14682,54) ,Da un sacchetto di tela la donna estrae un numerino. Chi ha quel numerino viene portato a casa.
Invece a me capita questa cosa, questo colpo di fulmine.
Per farla breve, dopo tre mesi io e Marinella, così si chiama, siamo andati a vivere insieme.
Non è che sia stato facile, perchè io ho il mio carattere,un po' freddo, distaccato, lei invece è tutto un fermento, un movimento, un gesticolare continuo, con quelle mani che spiegano, sottolineano, disegnando in aria strane geometrie. Non è stato facile davvero, però io stavo bene. Ero innamorato.
Innamorato..
Se ci penso sento ancora un fremito, mi manca ancora il respiro,e quello che voi chiamate cuore mi batte forte, come se volesse uscire dal petto. È in tumulto. Ma anche il cuore, voi lo sopravvalutate, sempre a citarlo
il cuore il cuore il cuore!
A me l'amore aveva preso fegato, polmoni, reni, tibie e peroni , mi circolava nel sangue, andava sù e giù, vibrava nelle antenne, nelle orecchie, si insinuava nel naso, sù per le narici.
Ero innamorato con tutto il corpo,insomma!
E' durato tre anni. Poi è finito.
Io lavoravo dall'altra parte del sole, partivo la mattina presto e rientravo la sera tardi, stanco.Non ero molto presente, lo confesso. Però si andava avanti, si pensa sempre che sia un momento, una fase passeggera, ma poi le cose miglioreranno.. vedrai, miglioreranno..
Una sera arrivo a casa e lei mi dice che mi deve parlare. e che non sa come dirlo, ma insomma..ecco..scusami ma non ti amo più.. non è colpa tua, è colpa mia.
E io cosa avrei dovuto rispondere?

E' colpa tua si! Io non ho fatto niente! Io sono stato su Marte, cazzo!

E invece sono rimasto in silenzio.
Muto.
Che mi è anche congeniale stare in silenzio, perchè nel mio pianeta siamo abituati sin da piccoli a usarle con parsimonia. Le parole. Perchè lì da noi le parole costano, le dobbiamo pagare, non le possiamo usare gratis. E allora, visto che hanno un prezzo, quello che diciamo lo abbiamo pensato a fondo, ci abbiamo ragionato su.
Non vuol dire che è giusto, intendiamoci, solo che non parliamo a cazzo, per intenderci.
Ma quando l' ho vista li, di fronte a me, disarmata, dirmi che era tutto finito,
non ho detto niente.
Ho sentito una fitta, come se una scarica di corrente mi avesse colpito in pieno.
e avevo dolore dappertutto
Un dolore..
.Che anche questo sentimento è stata una bella novità. Non intendo il dolore strettamente fisico, quello legato, che so, ad una martellata sulle dita. Quello lo sentivo anche prima, no, io intendo quello che viene da dentro. E' come una mano enorme che s'infila dalla bocca e ti strizza tutti gli organi, ti blocca il respiro.
E infatti sono rimasto lì in silenzio, ad ascoltare le sue parole. Anzi, non le ascoltavo, le vedevo. Guardavo quelle parole, fatte di lettere maiuscole, minuscole, con l'accento, i punti di sospensione, le vedevo uscire dalla sua bocca e cadere a terra, strisciare verso di me come soldati in guerra, muniti di baionetta, arrampicarsi per le mie gambe sù sù sù sino ad arrivare al cuore..
si, l'ho detto,il cuore..
Arrivare sino a lì e poi piantaci le baionette.
zac e zac e zac
e tutte quelle parole io le vedevo.. erano
rimaniamo amici.. sentiamoci ogni tanto.. ti voglio tanto bene..non so cosa mi sta succedendo..ho bisogno dei miei spazi...

E così è andata via.
E io mi sono ritrovato solo. E depresso.

Sul nostro pianeta non si sa cosa sia la depressione. Non abbiamo quel tipo di patologia. Nel nostro pianeta a volte può capitare di avere voglia di dare delle testate al muro, ma così, tanto per vedere la consistenza dei muri.
Prendiamo la rincorsa e ci lanciamo contro i muri a testa bassa. BOOM. E poi andiamo a casa.
Invece qui mi sono messo a tirare testate contro i muri giusto perchè sentivo il bisogno di farlo.
Anche i vostri muri sono belli duri.
Non come i nostri.
Ma duri comunque.
Bè, insomma ero depresso. Mi sono messo a tirare testate ascoltando canzoni tristi. Mi piacciono tanto le canzoni. Noi sul nostro pianeta non abbiamo la musica. Niente. Però abbiamo le discoteche. Il sabato sera andiamo in queste enormi discoteche e stiamo lì, fermi e in silenzio per ore. Fermi. Immobili. Non vola una mosca.
Poi ad un certo orario andiamo a casa.
Invece qui avete le canzoni.
Non sottovalutatele le canzoni, anche le canzonette, quelle che vi sembrano brutte orribili, quelle che parlano d'amore e del cuore, e di tutti quei sentimenti...emozioni.. sono meravigliose.
Io apprezzo molto Albano. Mi piace quando con quella voce parte con gli acuti e non si ferma più! Va e va e va!
Magnifico. Una delle mie canzoni preferite è Nostalgia Canaglia. Quel testo mi commuove sempre:
Nostalgia, nostalgia canaglia
Che ti prende proprio quando non vuoi
ti ritrovi con un cuore di paglia
e un incendio che non spegni mai”

sul perchè quando si è spezzati dal dolore, si ascoltino canzoni del genere, ci sarebbe da discuterne.

Il tempo cura tutte le ferite, dite voi. E' vero.
Ma quale tempo? Quanto dura, il tempo?
Sul mio pianeta il tempo passa secondo le nostre esigenze. Lo comprimiamo, lo dilatiamo a nostro piacere. Hai un'appuntamento per domani? Chiudi gli occhi, li riapri..
...e sei al domani.
Oppure al mese prossimo.
all'anno successivo. Attenzione, non lo salti l'anno, non viaggi nel tempo. No. Vivi, ma quel tempo si comprime in un battito di ciglia.
Soffri?
Chiudi gli occhi, li riapri e sei all'anno dopo. E il tempo è passato.
Le ferite, rimarginate.
Sulla Terra questo non succede. Qui il tempo è pesante, ogni dolore, ogni emozione, si aggrappa ai secondi come avesse le unghie. Qui da voi il tempo non scorre..
arranca.

Eppure non sono andato via, sono ancora qui.
Le ragioni cercatele nel clima, i paesaggi, la musica, il cinema, nel profumo di una torta appena sfornata, nella consistenza di una zolla di terra che si sfalda tra le mani, nel passo svelto delle donne la mattina, nel buon vino.. e altro ancora.
Quante cose
A metterle in fila,
sembra tutta pessima pubblicità, da baci Perugina.
Da lieto fine appiccicato con lo sputo.
eppure
La verità, la pura e semplice verità è
che nonostante tutta questa follia
Adesso, il mio cuore
batte per voi.
Stronzi

4 commenti:

  1. Francesco, ho ascoltato 2 volte questo racconto e mi ha emozionato ogni volta ma leggerlo...leggerlo è un'altra cosa... E' divertente sì, c'è tutto il tuo registro comico ma ciò che emerge forte tra un Albano e una tombolata amorosa è la delicatezza nel descrivere lo stupore e la resa incondizionata dell'extraterrestre a quel mondo umano che possiede una cosa invisibile e tanto potente: il sentimento. " A metterle in fila sembra tutta una pessima pubblicità, da baci Perugina....la verità, la pura e semplice verità è che il mio cuore batte per voi". Bravo Francesco,bravo.., è un'altra strada per la narrazione, un'altra tra le tante.
    Fulvia

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  2. E' esattamente come dice Fulvia. Non bisogna farsi ingannare dalla risata che riesci immancabilmente a suscitare, e il finale di questo racconto - "Adesso, il mio cuore batte per voi. Stronzi" - lo conferma E' proprio questo che mi piace della tua narrazione. Questo insieme ai tratti inconfondibili della tua comicità.
    Avanti così, Francesco, avanti tutta!!!...

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  3. Sono d'accordo con tutto quello che hanno scritto Fulvia e Franca, aggiungo lo spunto del tempo che mi ha colpito e che nella nostra vita di umani ci riempie di emozioni per l'attesa ci fa piangere perchè con un dolore nel cuore sembra che non passi mai, ci fa desiderare di più, ci fa invecchiare e imparare un pochino a vivere meglio.Il tempo è l'orologio personale di ognuno di noi e va ad un ritmo che non è classificabile e che è poco e tanto o non abbastanza ma sempre secondo ognuno di noi...
    Quante suggestioni idee e scoperte in questo racconto.
    Grazie.
    Manu

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  4. .....come avevo già detto il giovedì in cui lo avevi letto per la prima volta, questo racconto,per me,è il più bello che tu abbia scritto.E con la consapevolezza di potere AMARE l'alieno ci sta dicendo che tutti abbiamo bisogno e cerchiamo qualcosa o qualcuno da amare....ed è vero che leggerlo quasi commuove.

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