"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

sabato 15 ottobre 2011

Il signor Giacomo

Alle 6,45 la sveglia del signor Giacomo suona. Lui si alza, va in cucina e mette la caffettiera sul fuoco.. Gli sovviene che oggi è sabato e quindi non lavora. Dandosi dello stupido, ritorna a letto e si riaddormenta. Si sveglia di soprassalto dopo pochi minuti, con la consapevolezza che, in effetti, oggi non è sabato.
E' venerdì.
Con un balzo esce dal letto, corre in bagno, quindi si veste ed esce dal proprio appartamento. Si infila nell'ascensore, scende sino al pianterreno, quando gli sorge il dubbio di aver lasciato aperto il gas in cucina. Schiaccia il pulsante del quinto piano,risale, quindi apre la porta di casa e sente il telefono squillare. Risponde: E' il Direttore dell'ufficio, che gli chiede spiegazioni del ritardo
. Il signor Giacomo si scusa, quindi esce di casa, sale in ascensore e schiaccia il pulsante del pianterreno.
All'altezza del secondo piano il signor Giacomo si rende conto di aver lasciato la chiave di casa infilata nella porta. Risale al quinto piano e trova la chiave ciondolante dal buco della serratura. La sfila , risale in ascensore e scende sino al pianterreno. Nell'androne incontra il portinaio, lo saluta , esce e si avvia verso la macchina.
Il signor Giacomo non trova le chiavi della macchina.
Sono rimasti nei pantaloni indossati il giorno prima. Veloce ritorna nel palazzo, saluta il portiere, entra in ascensore, arriva al quinto piano, entra a casa, corre in stanza da letto, ma i pantaloni non ci sono.
Il signor Giacomo si ricorda di averli messi a lavare in lavatrice.
Apre la lavatrice, tira fuori i panni bagnati, trova i pantaloni, recupera la chiave della macchina, esce di casa e...
l'ascensore non c'è.
E' fermo al primo piano. Lo chiama. L'ascensore parte, ma non sale. Scende al pianterreno.
Il signor giacomo schiaccia il pulsante dell'ascensore, e quello risale.
Ma al quarto piano si ferma.
E torna al pianterreno.
Il signor Giacomo decide di prendere le scale, scende tutte le cinque rampe di corsa , saluta il portiere, esce in strada, entra in macchina e decide di chiamare in ufficio per dire che è in ritardardo.
Ma il cellulare non c'è.
E' in casa.
Nel telefonino ci sono dei numeri importanti che il signor Giacomo deve chiamare in giornata, quindi è costretto a scendere dalla macchina, correre nel condominio, salutare il portiere, prendere l'ascensore, salire al quinto piano, aprire la porta e prendere il telefonino.
Ma non lo trova. Decide di chiamarsi, usando il telefono fisso. Lo sente squillare.
Ma non in casa. Il cicalio proviene da fuori.
Dall'ascensore.
Il signor Giacomo vede il telefonino in un angolo del pavimento dell'ascensore, l'istante prima che le porte si chiudano e l'ascensore scenda, al pianterreno.
Il signor Giacomo chiude la porta di casa e corre a rotta di collo per le scale. Nell'ultima rampa appoggia malamente il piede destro e si sloga una caviglia. Zoppicando e bestemmiando il signor Giacomo raggiunge l'ascensore al pianterreno.
E dentro l'ascensore, il telefonino, c'è.
Recuperato il telefonino il signor Giacomo zoppicando raggiunge la macchina, e dopo essersi seduto, chiama in ufficio.
Un centralino lo avverte che dovrà aspettare pochi minuti. Lui aspetta e dopo tre minuti una voce gentile lo informa che il suo credito è finito.
Il signor Giacomo sbuffando mette in moto la macchina, poi casualmente dà uno sguardoin alto, verso il suo appartamento, e vede del fumo nero uscire dalla finestra socchiusa . Il signor Giacomo si rende conto di non aver chiuso il gas, e che qualcosa ha preso fuoco, quindi pianta la macchina in mezzo alla strada, zoppicando entra nel condominio, non saluta il portiere e chiama l'ascensore.
Ma quello non arriva.
Si è rotto” sente dire dal portiere.
Il signor Giacomo manda affanculo il portiere, quindi sale cinque rampe di scale, apre la porta di casa, corre in cucina dove viene investito da un fumo nero, e dal forte odore di alluminio e plastica bruciata. Spegne il gas e sposta la caffettiera.
La caffettiera è arroventata.
Il signor Giacomo urla e lascia cadere la caffettiera, che finisce sul piede sano.
Il signor Giacomo urla un'altra volta.
Con molta fatica il signor Giacomo si porta vicino alla finestra e la spalanca. Guarda in strada.
Vede due tipi poco raccomandabili salire sulla sua macchina, ferma in mezzo alla strada, e partire sgommando.
Il signor Giacomo si siede in cucina
E rimane li per un bel po'.

3 commenti:

  1. .... direi che il requisito n.1 per una casa è.... rigorosamente a pianterreno!... niente ascensore...
    flavia

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  2. ...SI ,ha ragione Flavia:una tenda per esempio.

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  3. comunque sarà ma io mi ci riconosco a volte in questo Giacomo..brutta robba l'ansia.
    Manu

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