"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

giovedì 7 luglio 2011

Scrivere poco..


ed è così ...cercare di scrivere poco per esprimere la grandezza di un sentimento, di un sogno, di uno sguardo.
Allora che scrivere davanti ad un foglio bianco?
Quanto può essere noioso sentire il rumore di una macchina quando i pensieri amano il silenzio ed è solo con lui che vogliono stare.
No non voglio sentire nulla...il silenzio è un amico,sa ascoltare,sa aspettare.
Aspetta il tuo momento, quello che arriva quando inizi a raccontare.
Raccontare di te o degli altri, di qualcosa, ma senza riserve e senza  paura; paura anche della propria solitudine.
La solitudine è il sentimento del mondo lontano, dell'assenza di un'anima cara, pura, della gioia di condividere.
Non siamo mai soli quando sappiamo che da qualche parte c'e' qualcuno che ci comprende che ci ama e ci accetta , belli e brutti, come capita.
Il silenzio ci regala la grande opportunità di far sorgere il sole dentro noi, quello delle idee, delle speranze, dei sogni ad occhi aperti, dei nostri piccoli o grandi progetti e delle nostre illusioni.
Con il silenzio ci sentiamo respirare, percepiamo la nostra vita, assaporiamo la nostra tristezza e la voglia di rinascere.
Manuela

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