"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

lunedì 23 aprile 2012

L'assicurazione


Aveva in tasca un biglietto e non sapeva che cazzo fare.

La notte prima aveva nevicato. Su Main-Street soffiava un vento gelido, quello che era solito annunciare che presto sarebbe arrivato l'inverno. Sui marciapiedi pochi impavidi sfidavano il freddo di quella mattinata. Dall'altra parte della strada i vetri riflettevano il grigio del cielo.

Long Joe gli aveva infilato il pezzo di carta nella giacca la sera prima da Sal, il bar dall'altra parte del fiume. Gli aveva detto che quello sarebbe stato il modo più rapido e facile di saldare il prestito.

Certo che era stato un bello stronzo. Quando si era rimesso con Mary Ann gli aveva promesso che si sarebbe tenuto lontano dalle scommesse e dai guai, ma ovunque si girasse sembrava che non ci fosse modo di ritrovarsi faccia a faccia col suo abisso. E il suo abisso si faceva sempre più ampio. Proprio come il suo debito.

Già il suo debito. Lo tenevano per le palle e gliele stavano strizzando per bene, non ce che dire. Sapevano che era malato per il gioco e lo avevano lasciato fare; così lui si era cotto da solo a puntino ed ora era pronto per essere mangiato. Aveva cominciato coi cavalli, poi era stato il momento del football, poi il basket e poi tutto il resto. Non si ricordava nemmeno più tutte le cose su cui aveva scommesso. Forse anche sul campionato di freccette. Ora per loro era il momento di riscuotere, ma erano stati comprensivi. Comprensivi come scorpioni.

Gli avevano fatto capire che avrebbe potuto ripagarli, prendendosi una pausa dalla sua buona condotta e ritornare per qualche ora alla sua vecchia vita; che voleva dire entrare coi fucili spianati in una farmacia all'ingrosso, sistemare per bene i dipendenti e arraffare tutti i soldi e i medicinali.

Aveva promesso a Mary Ann di smettere ma quel biglietto gli diceva il contrario. Su quel biglietto c'era l'assicurazione di Long Joe e dei suoi amici. Sul biglietto ripiegato nella sua tasca, la foto del viso livido ed emaciato della sua donna lo inchiodava all'abisso.

Caricò il fucile a canne mozze, lo nascose nel giubbotto e scese dall'auto. A grandi falcate raggiunse l'edificio e ci entrò. Un volta dentro con il braccio libero chiuse la porta.

3 commenti:

  1. ...bravo Fabio...
    ...susanna :)...

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  2. un racconto breve e denso di vita.
    mi è piaciuto Fabio.
    Manu:)

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  3. Bello, Fabio! Sei riuscito a condensare in un racconto breve e dinamico la vita di una persona.
    flavia

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