"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

giovedì 22 settembre 2011

Il bocconcino prelibato.

Sono un bocconcino prelibato dice Silvio di sé stesso, e certo gallina vecchia fa buon brodo, specie se farcita di soldi e farfalline di latta.

Si crede un seduttore irresistibile, il maschio latino per eccellenza, un Buzzanca potenziato dal pisello robotico a lubrificante minerale, un toro da monta in grado di citare Prévert in lingua originale, ma all'indietro, intanto che marchia in profondità una giovenca e suona al pianoforte un romantico pezzo di Aznavour. E' dall'alto di questa superiorità, che distribuisce consigli benevoli sulla lavorazione della patata persino a Rocco Siffredi, che sfotte Hefner, che quello, dice di lui Silvio, è sempre in pigiama ma di passera non capisce mica, la cerca fra i peli sotto l'ala.

Ai consessi internazionali gli altri leader vanno con vasto seguito di segretari e portaborse oberati da pile di relazioni e documenti, lui no, lui scivola leggero, sorriso e sguardo assassino, incastrati nell'ascella malloppi di riviste sexy e gossipare da lui stesso pubblicate. Appena seduto già le squaderna sul tavolo e per venti minuti, ignaro di quello che accade intorno, febbrile con il pennarellone rosso segna le foto di quelle che si è trombato, in pratica tutte, scrive il voto e qualche breve commento, tipo belle chiappe chiare, fica sugosa, urla da urlo, caverna profonda, vicolo stretto. Quindi le fa girare fra gli altri, intanto costringe i traduttori simultanei ad acrobazie verbali per rendere con efficacia le sue accurate descrizioni degli aspetti più oscuri e misteriosi della faccenda, mai abbastanza eviscerata da migliaia di generazioni maschili. A dire il vero le traduzioni sono inutili, non ce n'è affatto bisogno, i grandi della terra capiscono tutto benissimo per via del largo gesticolare esplicito. Quando per esempio Silvio muove il braccio con il pugno chiuso avanti e indietro, quelli non pensano che stia parlando delle assai scorrevoli marce della sua audi. E quando porta le mani davanti alla bocca, le palme in fuori, come a tenere ben aperto qualcosa, e intanto caccia la lingua e l'agita frenetica come una trota all'amo, capiscono benissimo che non si tratta di un suo metodo brevettato per leccare tutto, proprio tutto, il gelato dal fondo della coppetta.

Quando è a casa, in qualsiasi sia in quel momento, ha vita facile, lo accontentano sempre, i leccaculo e le signorine sempre discinte, che fanno a gara per stringersi a lui e per essere i primi a dire , che litigano per accomodarsi sulle sue graziose ginocchia. E quando è il momento di coricarsi finisce sempre in rissa, urla, morsi, tirate di capelli, oscenità varie da raggelare l'aria, lancio di oggetti pesanti. Per fortuna in giardino è sempre pronto il reparto dei carabinieri in tenuta antisommossa e lacrimogeni.

Poi a letto, certo, la cosa dura poco, quelle lo sanno come è fatto Silvio, dopo due botte dicono che sono distrutte, che non sono abituate ad un simile maschio, a quel gagliardo trivellare, che non pensavano potesse esistere una cosa del genere, che non gli era mai successo di sentirsi così soddisfatte e pienamente femmine, che la parola orgasmo ora ha per loro acquistato un nuovo significato, che come donne sono rinate, che vogliono scrivere un paio di libri su questa esperienza mistica e poi cederne i diritti cinematografici, che sono innamorate perse di lui, intanto sbadigliano e gettano un occhio dentro la busta già pronta sotto il cuscino, si girano dall'altra parte e fingono di russare. Game over.

Silvio è uno smargiasso fanfarone senza vergogna, bugiardo fino all'osso, lo sappiamo, ma a noi piace così, per questo ce lo teniamo stretto e gli vogliamo bene come ad un vecchio zio un po' rincoglionito che le spara grosse. E lo teniamo d'occhio, che i servizi segreti di mezzo mondo ce lo vogliono portare via ingolositi dalla sua smisurata statura di statista. Lo difendiamo da quei brutti magistrati rossi, e siamo contenti se si fa qualche leggina a suo uso e consumo, che il suo bene è il nostro bene, quello che è giusto per lui è giusto per il paese.

Ma poi ditemi, se pazziarella un po', se alla sera beve qualche crodino, mangia due salatini smilzi e dietetici in incontri eleganti con persone per bene, che male fa? Si fumasse pure qualche canna se gli va, è a casa sua giusto? Ed è normale che gli piacciano le ragazze giovani e belle, a chi è che piacciono vecchie e racchie? Meglio infoiato che frocio, giusto? O lo preferireste con l'orecchino ed un filo di rossetto?

Secondo me è solo gelosia perché lui è primo in tutto quello che fa'. Ma avete torto, ad invidiarlo vi sbagliate, lavora tutto il santo giorno, fa una vita di merda circondato da gente come Lupi e La Russa che masticano aglio per tutto il tempo ma mai una mentina, che non tirano la catena del cesso, che poi tocca a lui fare il giro per sistemare le cose per benino. E ci sono i leghisti, rozzi, che lo strattonano per la giacchetta, i comunisti chic, infidi e viscidi, che d'accordo con i giornali in mano ai poteri forti fabbricano il fango e glielo sbattono in faccia a palettate grosse. Per forza Silvio ha bisogno di sfogarsi, di allentare un po' il nodo della cravatta e lasciarsi andare. E' normale che uno che fa una vita così alla sera voglia circondarsi di belle ragazze per dei giochi innocenti, che male c'è? Dovrebbe giocare a monopoli con mia moglie?

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