"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

domenica 4 settembre 2011

L'altra estate

Quell’estate ero andata in campagna.


Samuel mi aveva regalato un osso così grosso che non riuscivo a morderlo.

Tutti gli anni era così, ero destinata a trascorrere un mese al canile di lusso. I miei padroni pagavano per stare tranquilli in vacanza e regalarmi un mese di tristezza.

In quei luoghi  non avevo mai voglia di fare amicizia, anche perché la maggior parte dei cani era inquieta, preoccupata, diventavano quasi tutti astiosi o talmente paurosi da starsene in un angolino tutto il giorno.

Quel giorno come al solito, scesi dalla macchina con le orecchie basse e la coda tra le zampe, gli occhi non avevano voglia di vedere niente e nessuno. E poi avevo una gran paura degli uomini che avrei incontrato e di non tornare più a casa da Samuel e della sua famiglia.

Samuel mi accarezzava continuamente e mi parlava con un tono di voce basso, forse con l’intenzione di tranquillizzarmi; ma io sentivo che lui non lo era per nulla e che provava un sentimento di frustrazione perché sapeva di abbandonarmi ad un destino incerto, nonostante le sue buone intenzioni.

Stranamente, mi lasciarono libera di girare nei prati tutto il pomeriggio.

Poi la sera però mi misero in un grande recinto dove ero in compagnia di cani di diversa taglia, alcuni erano grossi, soprattutto per me che sono una cockerina e di grande ho solo le orecchie.

Nei giorni seguenti scoprii che da Ferdy (così si chiamava il proprietario di questa specie di agriturismo-canile) c’erano anche capre, mucche e vitellini, maiali tacchini e oche.

Uscivamo la mattina presto e la sera prima del tramonto , in breve tempo divenni amica di tanti animali e soprattutto di Mafalda, la maialina nata in aprile.

Spesso le portavo gli avanzi dei cani schizzinosi e lei mi faceva un sacco di feste come fosse un cucciolo di cane, solo che puzzava tremendamente.

Di notte dormivo spesso con un occhio semiaperto, non riuscivo a rilassarmi come sul divano di Samuel.

Una notte mi svegliai di colpo perché i cani si erano messi ad abbaiare furiosamente, con un misto di rabbia e di paura. Nel recinto vidi che erano entrati tre uomini. Avevano in mano tutti un bastone che alla fine aveva una specie di collare.

Prendevano i cani infilando il collare per il collo e stringendo fino a farli guaire, poi li trascinavano verso un furgone che era posteggiato fuori.

Ad un tratto vidi che la porta del recinto era aperta e incustodita, scappai fuori.

Raccolsi tutte le energie che avevo per correre veloce e raggiungere la casa di Ferdy, sapevo che se fossi arrivato in tempo qualche cane si sarebbe salvato..”corri Trudy corri” mi dicevo sentivo il cuore scoppiare ma non potevo fermarmi. Quando arrivai davanti alla casa avevo finito tutta la scorta di fiato ed ero così agitata che non riuscivo ad abbaiare e la finestra da dove intravedevo una luce mi sembrava troppo in alto perché potesse sentirmi qualcuno, e poi dalla gola mi uscivano solo guaiti e anche di scarso volume.

Allora mi scagliai contro il portone e grattai forte con le zampe , mi facevano male, poi ad un tratto ritrovai la voce ed abbai disperata come se stessero portando via me.

Si aprì finalmente quel maledetto portone,..quando mi vide Ferdy mi disse “ ma Trudy che ci fai qui?”

Infilò velocemente calzoni e stivali imbracciò un fucile e mi seguì.

Quando vide il furgone appostato fuori dal recinto Ferdy cominciò a gridare “chi c’e’? cosa volete? Chiamo la polizia e vi faccio arrestare!”

Sentii il rumore di un motore acceso, voci concitate di uomini, guaiti e latrati di cani..il furgone andò via veloce sbandando e alzando un sacco di terra.

Presto arrivarono i carabinieri ai quali Ferdy raccontò triste e arrabbiato tutto quello che era successo.

I carabinieri dissero a Ferdy che quei tizi molto probabilmente cercavano cani da utilizzare nei combattimenti, poi chiesero a Ferdy di controllare molto bene quali fossero i cani spariti e che sarebbero tornati domani per avere notizie precise.

Forse per quello che era successo o forse no, quella notte pensai a Samuel e alla mia casa.

Avevo un po’ di nostalgia di quello che avevo lasciato, ma l’erba di quel posto tutti quegli odori e tutte quelle puzze, Mafalda che mi voleva bene e poi le stelle tutte quelle meravigliose stelle che potevo guardare nel cielo quando volevo, mi facevano sentire felice . E poi c’era Chiara la figlia di Ferdy, una bimba tanto affettuosa che mi riempiva di coccole.

Il giorno dopo puntuali arrivarono i Carabinieri, Ferdy diede loro l’elenco dei cani rapiti ed io ascoltai:

Ugghy, Pussi, Leo, Miri, Elsa e…Trudy!

Ma ero solo l’unica Trudy….Ferdy aveva mentito..non ero stata rapita.E adesso io cosa sono? Un cane rapito? E Samuel cosa farà? Ma cosa faccio io adesso, cosa ne sarà di me? Chi sono?

C’e’ una risposta: sono e sarò  un cane felice.





Manu



















3 commenti:

  1. ...brava Manu...<3...susanna

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  2. ..come nei cartoni animati,spesso le vicende degli animali sono le " nostre" vicende...

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  3. personalmente non sono mai stata portata in un canile o in un ricovero estivo, chissà forse in futuro, quando avrò l'alzheimer troverò anch'io la felicità in questi luoghi:)

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