"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

mercoledì 24 ottobre 2012

UNA STORIA VERA

Rientrato a casa anticipatamente da una battuta di caccia all'elefante, il generale Ugo Von hupert trovò sua moglie Elisa de Courtier in Von Hupert, in camera da letto in atteggiamento inequivocabile con uno splendido esemplare d'asino.
L'asino si chiamava Erbert Fustemberg.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, bisogna aggiungere che l'asino era anche il miglior amico del Generale.
Elisa de Courtuer chiese, come se nulla fosse, come mai il marito fosse rientrato prima dalla battuta di caccia.
“Non ho trovato elefanti.” rispose l'uomo sotto shock.

Va detto che molto spesso le battute di caccia all'elefante del generale non erano fruttuose, dato che la coppia viveva a Milano, quartiere Grattosoglio, dove elefanti ne girano ben pochi, da quando sono stati abbattuti gli alberi di banane per fare posto ad un centro commerciale.

L'asino Erbert Fustemberg cercò di alzarsi dal letto ma il generale imbracciando il fucile gli intimò di non muoversi. L'animale emise un flebile raglio e alzò le zampette posteriori al cielo. La donna invece pareva divertita dalla situazione.
“E adesso cosa vuoi fare,Ugo, ucciderci?” chiese guardando l'uomo dritto negli occhi, alzando il mento in segno di sfida. Ella odiava il marito, da quando tre mesi prima lo aveva scoperto mentre completamente nudo si faceva infilare per via anale un gelato della Motta dal suo maggiordomo Erik.
Il gelato era un maxibon classico ricoperto al cacao.
“Come hai potuto farlo? Con Erbert poi, il mio miglior amico!” urlò il Generale.
L'asino, famoso negli ambienti equini oltre che per essere un tomber de femme, anche per la sua vigliaccheria, balbettò delle scuse, cercando di addossare la colpa alla donna. Elisa de Courtier rise forte, quindi si alzò in piedi sul letto. Era completamente nuda, ad eccezione di un paio di stivali di pitone con degli speroni aguzzi. Era una donna molto bella, con dei seni grossi come meloni mantovani, cosa particolrmente strana, dato che nessuno dei suoi parenti viveva in quella provincia.
“Avanti, sparami Ugo, dritta al cuore, così potrai divertirti con il tuo maggiordomo e tuoi gelati motta!” esclamò lei.
“ Allora sai!” balbettò Ugo, sconvolto. La donna annuì. L'asino fece finta di niente, ma anche lui sapeva del tragico vizio del Generale. Aveva avuto quella informazione dal maggiordomo Erik, l'unica persona al mondo che l'asino amasse veramente.
Bisogna dire però che il maggiordomo Erik non nutriva nessun sentimento per l'asino Herbert, per lui era solo una questione di sesso. Egli riservava il suo amore per la brunetta dei ricchi e poveri, d a quando da bambino aveva ascoltato alla radio Sarà perchè ti amo.

Va specificato che la brunetta dei ricchi e poveri, nulla sapeva di tutta questa faccenda.

Neanche gli altri componenti del gruppo.

Nel frattempo l'asino si era stufato
di tutta quella situazione e con un balzo si lanciò dalla finestra, precipitando per tre piani verso la morte certa. Fortuna volle che un gruppo di penne nere stava festeggiando in strada il 140esimo anniversario della costituzione del corpo degli alpini, e l'asino finì dritto dentro un pentolone di polenta taragna. Fu prontamente salvato.
Ne nacque una bella e profonda amicizia tra l'asino e gli alpini, che dura tutt'ora.

Tre piani sopra, il generale Ugo Von Hupert abbassò l'arma, che aveva puntato verso la moglie e scoppiò a piangere. Era un uomo ferito nell'orgoglio e nell'onore. Voleva morire, o in alternativa diventare calvo precocemente.
Non sospettava di essere già calvo da anni.
La moglie Elisa de Courtier in Von Hupert, tutte le notti mentre egli dormiva, con un carboncino nero gli disegnava sulla testa una folta capigliatura nera. Perchè, nonostante il marito si fosse infilato per via anale centinaia di gelati Motta, lei continuava ad amarlo disperatamente.

Elisa de Courtier in Von Hupert scese dal letto e andò ad abbracciare il marito, che la strinse forte.
“Cara, perdonami” mormorò Ugo “ti prometto che cambierò, porrò fine ai miei vizi. Ti prego, ricominciamo!”
Lei lo accarezzò teneramente, quindi lo baciò sulla punta del naso.
“Si, Ugo.lasciamoci dietro il passato, ricominciamo. Non pensiamo più ai gelati, agli asini, al maggiordomo, ai tre fratelli Sakarov, detti gli sfrenati del sesso...”.
“Quali fratelli Sakarov?” chiese il Generale.
Elisa de Courtier in Von Hupert baciò il geneale, tappandogli la bocca.

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