"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

lunedì 9 gennaio 2012

La cliente








Aveva un biglietto in tasca o pochi altri. Quella di destra , quella che infastidisci di continuo se non sei mancino; quella che nove volte su dieci ti si scuce ed accoglie, come un nido d’uccelli, le briciole di resto di quei piccoli piaceri quotidiani di cui non sai fare a meno.
La sua però era integra. Non infastidita. Il suo cappotto aveva due anni, rosso scarlatto. Lo aveva comperato a Monaco di rientro da un lungo stancante fine settimana di lavoro. Per acquistarlo ci mise poco, un’occhiata alla vetrina e poi entrò nel negozio indicandolo con sicurezza: “vorrei provare quello”. Le commesse con aria stupita come se non avessero mai visto un essere umano entrare in negozio in poche manciate di millesimi di secondi si giocarono con uno sguardo chi fra loro avrebbe servito la cliente.
“Vorrei quello in vetrina, sperando che ci sia la mia taglia” disse gentilmente.
“Beh si le taglie le abbiamo tutte; è un modello nuovo” disse la commessa prescelta accennando una lieve ed improvvisa balbuzie. “Non lo prova immagino, vero?”
“Certo che lo provo, se la taglia non dovesse andare bene cosa potrei farmene?”
La commessa arrossi di colpo per la domanda inopportuna appena pronunciata e si avvicinò quasi impaurita per farle provare il capo. Per poco non svenne nell’osservare con quanta maestria e disinvoltura il cappotto venne indossato, ammirato davanti allo specchio ed infine acquistato sfoderando una carta di credito come mai nessuno aveva fatto da che lavorava come “commessa di lusso” da Miu Miu.
“E’ il cappotto che ho sempre sognato fin da quando ero bambina , un sogno trovarlo” disse con un sorriso soddisfatto. Poi prese alla sua maniera la borsa con il cappotto e l’appoggio delicatamente alla spalla. Immediatamente dopo sempre con il piede destro frugo’ nella tasca del suo vecchio cappotto e ne estrasse un biglietto, lo porse alla commessa dicendole: “se non ha impegni sarei felice venisse a trovarmi, sarò a Monaco in tournè ancora per due giorni. Grazie per la cortesia e buona giornata”.
La commessa con un sorriso di plastica dopo aver letto il biglietto rispose senza nemmeno accorgersene : “oh, lei è una ballerina? Non so che dire m…m… mi scus..” ma non fece in tempo a terminare la frase che la cliente con il suo cappotto rosso scarlatto appena acquistato chiuse la porta.

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