"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

venerdì 18 febbraio 2011

Sotto la citta di Arnaldur Indridason

Tutto comincia con il ritrovamento del cadavere di un presunto stupratore, con l'indagine sul suo passato e sui motivi che molte, troppe persone, avrebbero avuto per odiarlo: ma ben presto i contorni della vicenda si fanno assai più ampi e inquietanti e per il commissario Erlendur, solitario cinquantenne divorziato, alle prese con due figli invischiati in problemi di droga e alcol, l'indagine si rivela una vera e propria azione di scavo, alla ricerca di quello che si nasconde sotto una città apparentemente tranquilla come la sua Reykjavík. In un'atmosfera desolata e malinconica, appena sotto le vie tetre del suo mondo urbano, Erlendur scopre una città diversa e macabra, quasi uno specchio deformato di quella vissuta da tutti: la "città dei barattoli". Il commissario inizia la sua indagine sull'assassinio di un vecchietto, e decide di volgere le sue ricerche sulla
foto di una bimba morta trent'anni prima, trovata in casa della vittima!
Sembrerebbe un improbabile inizio, invece...
Indridason si rivela uno dei migliori scrittori nordici attuali.
Pur avendo apprezzato moltissimo la trilogia di Larsson, ho gradito allo stesso modo questi romanzi, che sono più...raccolti, senza azione nè clamori...ma assolutamente imperdibili

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