"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

martedì 17 settembre 2013

I funghi a volte uccidono

Erano una bella coppia, lui manager di successo, lei promettente avvocato in uno studio legale della città, giovani, belli, ricchi, insomma facevano invidia a tutto il vicinato. Ed erano innamorati l’uno dell’altra, mai un pettegolezzo sulla vita privata di entrambi.
Como, sono le 23.30 di sabato, Maria e Giorgio stanno rientrando a casa con il loro Suv, la velocità non è elevata, anche perché siamo in autunno e si sa che in montagna sulle stradine tortuose l’imprevisto è sempre in agguato. Lui al volante guida cauto, lei gli appoggia una mano sulla sua gamba e parlano del più e del meno, la serata trascorsa a Milano dove c’è la movida è stata carina, ma hanno deciso di rientrare ad un orario ragionevole, domattina Giorgio vuole andare in cerca di funghi, la sua passione o per lo meno un hobby che il suo analista gli ha consigliato, fare delle passeggiate immerso nel verde, niente cellulare, solo lui e il contatto con la natura. Aveva già ottenuto dei buoni risultati, non era più stressato, gli giovava quel nuovo hobby. - Giorgio, non andare domattina dai – disse Maria con la sua dolce voce, mentre gli accarezzava i capelli, - Stiamo a casa, domattina ci sarà un nebbione, è pericoloso non voglio stare in pensiero. – I suoi occhi rotondi e castani imploravano Giorgio, -Ma dai Mary che vuoi che succeda, sono ormai mesi che vado nei boschi qua intorno, ed ora che posso lasciare a casa la macchina fotografica e cercare qualche fungo che la mia dolce mogliettina poi mi cucinerà come solo lei sa fare - disse sorridendo. Si perché quando la stagione era adatta, Giorgio si dedicava alla fotografia, aveva acquistato una macchina fotografica con tutti gli optional, si era creato un sito dove pubblicava le sue fotografie, e incredibilmente anche lì guadagnava denaro, sia con le pubblicità che con qualche contatto privato per vendere i suoi scatti. -Amore, non so, ho un brutto presentimento, sarà per quello che ho sentito alla tv, ma non voglio che vai da solo nei boschi qua intorno -. In effetti, lei non aveva tutti i torti, dalle cronache locali la notizia era passata a quelle nazionali, nella zona intorno Varese, erano stati compiuti alcuni omicidi, di cacciatori però, e non si trovavano vicino a loro come zona di riferimento, ma Maria era preoccupata. - Mary ne abbiamo già parlato, e poi lo sai il dottor Finzi me lo ha detto, da quando faccio, questo sono rilassato, ancora un paio di sedute e poi potrò non andarci più, e poi scusa non siamo abbastanza lontani da Varese! – disse cercando di tranquillizzarla. Non parlarono più per i dieci minuti che li separavano dalla graziosa villetta. Andarono a letto ma Maria fece fatica ad addormentarsi, aveva brutti pensieri in testa, mentre Giorgio si addormentò come un sasso. La sveglia suonò alle cinque del mattino, lui si alzò piano e andò in bagno a farsi una doccia calda, fuori il tempo era brutto, ma almeno non pioveva, però come immaginato c’era parecchia nebbia. Dopo essersi vestito e indossato gli scarponi da trekking, si preparò un caffè, e fece una rapida colazione, se voleva andare a funghi, doveva essere sul posto presto. Maria si affacciò sulla soglia della porta della cucina americana, Giorgio la vide riflessa sui vetri della finestra dietro al lavandino, era dolce, anche se aveva un sonno pauroso, immersa nel suo pigiamone di lana, - Buongiorno raggio di sole – disse lui avvicinandosi, i suoi occhi s’illuminarono, erano una bella coppia. – Amore mio allora hai deciso, esci con questo tempaccio – disse lei abbracciandolo, -Si Mary vado e sarò di ritorno per l’ora di pranzo, non tarderò come l’ultima volta - disse. Lei si avvicinò alla cucina e gli preparò un’altra moka con il caffè caldo da mettere nel thermos, e uno spuntino, un toast con prosciutto e formaggio. Prese il suo zainetto e dopo averla baciata, si diresse verso il Suv, aprì il cancello automatico e uscì in strada, Maria guardava Giorgio dalla finestra, e piano piano le luci posteriori scomparvero nella nebbia, poi tornò a letto ma non riuscì ad addormentarsi. Giorgio guidava con attenzione, mentre ascoltava la radio, una stazione dove trasmettevano i grandi classici dello swing. - Quanto è dolce Mary- pensava immaginandola a letto sotto le coperte al caldo. Arrivato nel bosco che ormai conosceva a memoria, sentiva il profumo dell’umidità dovuto dalla nebbia, era ancora buio, ma stava per albeggiare, il cielo tra le punte degli alberi si stava facendo chiaro. Parcheggiata l’auto, prese lo zaino, si mise il cappello di lana e si avviò nel sentiero. Si sentiva in pace con il mondo, era rilassato, il profumo del sottobosco inebriava Giorgio, decise quindi di mettersi alla ricerca di funghi. I suoi preferiti erano i cosiddetti Galletti, un fungo di color giallo ambrato, molto profumato, che Maria lo sapeva far esaltare con un buon sugo al pomodoro e salsiccia, ne voleva trovare parecchi, così avrebbe potuto anche conservarli sott’olio. Ecco finalmente un paio di piante dove alla base c’era un folto gruppetto di funghi, prese la roncola dalla tasca dei pantaloni tecnici e pesanti e incominciò a incidere i funghi alle radici, per poi pulirli sul posto, in modo che Maria non avrebbe dovuto perdere troppo tempo a casa in quell’operazione. Via via si stava facendo sempre più chiaro, anche se la nebbia non decideva ad alzarsi dal bosco. Passarono ancora quindici minuti circa prima che avvistasse altri funghi, ma questa volta erano delle trombette della morte, così chiamate perche avevano la struttura fatta come il fusto di una tromba e un colore nero. A dispetto del nome datogli, questi funghi erano molto saporiti, e si potevano anche essiccare. Si chinò e incominciò a incidere di nuovo le radici dei funghi, quando ebbe l’impressione che qualcuno lo stesse osservando, si girò un paio di volte, ma forse era solo la sua immaginazione. – Respira e rilassati, non è nulla-, pensò tra se e se, dopo pochi istanti sentì ancora un rumore distinto di rami spezzati da qualcosa di pesante, si girò nuovamente ma non vide nessuno, il bosco era fitto e i rumori potevano ingannare. Aveva improvvisamente caldo, le parole di Maria gli riecheggiavano nella testa, aveva un senso di paura misto a eccitazione, ma si calmò nuovamente e dopo aver raccolto i funghi, si mise di nuovo in marcia. Arrivato vicino al greto del torrente che scorreva nel bosco, decise di sedersi su un piccolo terrapieno fatto di sassi e alberi, per bersi una tazza di caffè che Maria le aveva preparato. Posò lo zaino per terra e si slacciò il cinturone con agganciato il paniere pieno a metà di funghi, prese il thermos dallo zaino e si versò una tazza di caffè fumante. Proprio in quel momento alle sue spalle sentì un rumore di legna spezzata, nel girarsi si rovesciò un po’ di caffè addosso – Merda - esclamò, Alle sue spalle stava arrivando un ragazzo sui trentacinque anni, indossava una tuta mimetica vegetata in dotazione all’esercito italiano, cappello di lana anch’esso vegetato e imbracciava un fucile m4-A4 con il caricatore inserito. Si guardarono per un attimo negli occhi, Giorgio rimase pietrificato, - Non voglio stare in pensiero- erano le parole che in quell’istante gli erano impresse nella mente. –Buongiorno-, disse il ragazzo alzando la mano sinistra, -Non la volevo spaventare, mi spiace- disse con tono deciso, - Spaventare? Mi ha completamente terrorizzato, e lo sta facendo tuttora!- esclamò Giorgio, mentre cercava con la mano sinistra la roncola nella tasca, - No, ha frainteso, non è vera come arma – disse il ragazzo, - Sono venuto qua ad allenarmi, faccio parte di un team di soft-air, ha presente la guerra simulata?- ribatté il ragazzo. In effetti, ne aveva sentito parlare Giorgio, stavano allestendo un campo per questo tipo di attività nelle vicinanze. – Già ne ho sentito parlare, ma non mi era mai capitato di vedervi dal vivo, sembra, un’arma vera- disse al ragazzo. L’atmosfera era meno tesa, Giorgio invitò il ragazzo a bere una tazza di caffè caldo con lui, e quest’ultimo accetto volentieri. –Piacere Giorgio – disse tendendo la mano al ragazzo, -Piacere mio Alessandro – rispose cortesemente, mentre assaporava il caffè, - Posso vedere il fucile? – chiese Giorgio indicandolo con un cenno del capo. Alessandro gli passò il fucile, era un’ottima riproduzione dell’originale, tutto in metallo, normale scambiarlo per uno vero, - Caspita sembra vero, non mi stupisco di essermi spaventato – disse Giorgio. Posò il fucile vicino a sé, e continuò a bere il caffè, - Sai, questi fucili costano anche trecento euro, poi con tutto l’equipaggiamento arrivi a sfiorare anche gli ottocento euro – disse Alessandro indicando il resto del vestiario che indossava. Dopo aver sorseggiato il caffè, si salutarono cordialmente, ma Giorgio era nervoso, quel personaggio non lo metteva a suo agio. Riprese la camminata lungo il sentiero che costeggiava il fiume, trovò altri funghi e riempì il paniere, poi decise si sedersi e consumare il toast che Maria le aveva preparato. Posò di nuovo lo zaino per terra e si chinò per prendere dalla tasca principale il sacchetto, ebbe di nuovo la sensazione di non essere solo, - Stai calmo, non c’e’ nessuno, respira – disse nella sua mente, poi la sensazione si fece reale, dal bosco di fronte a lui spuntò un signore sulla cinquantina, anche lui in cerca di funghi, Si guardarono un attimo, poi lo sconosciuto si diresse verso Giorgio, -Vedo che lei è stato più fortunato di me con i funghi oggi – esordì, Giorgio guardò il suo cestino e annuì, - Posso sedermi un attimo con lei – chiese sempre lo sconosciuto, Giorgio annuì di nuovo senza rispondere, - Ne approfitto anch’io e mangio qualcosa – disse l’uomo. Prese dallo zaino un panino, lo scartò ma improvvisamente sentì una tremenda fitta allo stomaco, un coltello modello Fox a lama fissa lo aveva trafitto. Alzò gli occhi e la sua ultima immagine prima di morire probabilmente furono gli occhi spiritati di Giorgio. La modalità della coltellata era dal basso all’alto, Giorgio prese il povero uomo e lo giro su se stesso indirizzandolo verso il greto del fiume, una spinta e lo gettò nel fiume, la corrente era forte, e in pochi secondi sparì dalla vista di Giorgio.
Si sentiva bene Giorgio, aveva fatto progressi, lo aveva notato anche il suo analista, impugnò il coltello chiuso nel sacchetto di plastica, lo immerse nell’acqua del torrente, lo pulì bene e tutte le tracce di sangue sparirono immediatamente, prese lo zainetto del povero sconosciuto e lo gettò in acqua, poi finì il suo toast e il panino del malcapitato.
- Amore sono a casa, guarda quanti funghi che ho raccolto, e tu che non volevi farmi andare! -

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