"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

mercoledì 19 dicembre 2012

Babbo Natale, arrenditi!

Babbo Natale entrò nel bar con la pistola in pugno, trascinandosi la gamba sinistra ferita, lasciando un rivolo di sangue sul pavimento. Un filo di fumo nerastro gli saliva dalla punta della barba. Si sedette al bancone, posò la rivoltella di fronte a lui e ordinò un bicchiere di vino rosso, mentre la gente alle sue spalle usciva correndo.
“Deve fare lo scontrino alla cassa.” disse il barista, mentre con uno straccio puliva l'interno di un bicchiere. Babbo Natale si guardò intorno. Il locale era vuoto. La cassiera era stata la prima a filarsela.
“sono andati via tutti” disse.
“Magari tornano” rispose il barista.
“Magari no”
Il barista alzò il bicchiere osservandolo in controluce, fece una smorfia di disapprovazione, quindi riprese a passare lo straccio sul vetro. Babbo Natale tirò fuori dal taschino dei proiettili, e li appoggiò sul banco. Uno rotolò sino a cadere dalla parte del barista. L'uomo pose il bicchiere su un ripiano, quindi si abbassò a raccogliere il proiettile, gli diede una passata veloce con lo straccio e lo ripassò a Babbo Natale.
“Grazie.”
“Prego.” rispose il barista.
“Mi da un bicchiere di vino, adesso?”
“Rosso, ha detto?”
“Si”
“che ne dice di un Gutturnio?”
“Non importa.” disse Babbo Natale, infilando i proiettili nel caricatore che poi reinserili nella pistola. Se la rigirò un po' tra le mani, poi la ripose davanti a sè sul banco. Il barista gli servì il vino, fece per posare la bottiglia, ma Babbo Natale gli fece cenno di lasciarla nelle vicinanze. Il barista scrollò le spalle, quindi prese un bicchiere e iniziò a pulirlo meticolosamente.
La porta del bar si aprì. Entrò una renna. Si avvicinò a Babbo Natale con passo incerto.
“Che cosa vuoi?” chiese Babbo Natale, senza neanche voltarsi.
“Dobbiamo parlare.” rispose la renna.
“Quello che è fatto è fatto.” disse Babbo Natale.
“Cosa beve?” Chiese il barista alla renna.
“Devo fare prima lo scontrino?”
“Non importa”
“Allora un hieggermaister . Senza ghiaccio”
“Benissimo” rispose il barista, allontanadosi da loro per recuperare la bottiglia di amaro.
Babbo Natale bevve il vino in un sol colpo, e se ne versò un altro bicchiere. Il barista tornò con l'amaro, la renna cercò di berlo, ma il bicchiere gli scivolava dagli zoccoli.
“Vuole una cannuccia?” chiese il barista.
Grazie” rispose la renna
“ Prego” disse il barista, e infilò una cannuccia nel bicchiere della renna. L'animale succhiò un po' d'amaro, si leccò le labbra, quindi cercò di passare una zampa sulle spalle di Babbo Natale. Lui gliela spostò con rabbia. Rimasero per un po' in silenzio, poi Babbo Natale chiese:
“E' morto?”
La renna fece cenno di si.
“Non avrebbe dovuto farlo.”
“Lo so.” rispose la renna.
“Dopo tutti questi anni..”
“Lo so, hai ragione ma..”
“Licenziarmi in questo modo..”
“Hai ragione, ma anche tu hai esagerato”
“Quello che è fatto è fatto” mormorò Babbo Natale, prendendo la pistola. Si voltò verso l'entrata del bar. Dal vetro opaco intravvide fiocchi di neve scendere fitti.
“Sono la fuori vero?” chiese alla Renna. L'animale fece cenno di si.
“Sei ancora in tempo, lascia che ti aiuti!” disse.
“Vattene.” disse Babbo Natale, puntandogli la pistola in mezzo alle corna. La renna succhiò tutto l'amaro in un colpo, quindi caracollò fuori dal bar.
“Si è dimenticato di pagare” disse il barista.
“Mettilo sul mio conto” rispose Babbo Natale e si versò un altro bicchiere di vino.
Una dozzina di gnomi entrarono silenziosamente nel bar. Indossavano completi verdi mimetici e impugnavano grosse pistole. Si disposero a ventaglio puntando le armi verso la schiena di Babbo Natale. Uno degli gnomi tirò fuori dal cappello a punta un megafono e se lo portò alla bocca.
“Babbo Natale arrenditi, sei circondato!” urlò.
Babbo Natale strinse l'impugnatura della rivoltella
“Non fare pazzie, puoi ancora cavartela, se solo...”
“Fanculo!” sibilò Babbo Natale, quindi si voltò di scatto e iniziò a sparare. Tre gnomi furono colpiti, esplodendo in zampilli di luce. Il barista fece in tempo ad accucciarsi dietro il bancone prima che raffiche di proiettili lo investissero. Il grosso specchio alle sue spalle andò in frantumi, bottiglie di liquori scoppiarono tra schegge di legno e intonaco.
Babbo Natale fu centrato da una ventina di proiettili.
“Hooo hooooo hooooooo!” urlò
“Haaaa haaa haaa!” urlarono gli gnomi.
“heeeeeeee! Heeeeeee!” urlò il barista.
Babbo Natale cadde a terra senza un lamento. Le armi si fermarono. Una coltre di fumo grigio riempiva il bar. Lo gnomo col megafono si avvicinò circospetto a Babbo Natale, con un calcio allontanò la pistola, quindi gli appoggiò due dita alla base del collo.
“Morto” disse alla fine.
Il barista si tirò su. Osservò Babbo Natale, gli gnomi e il poco che rimaneva del bar. Scrollò le spalle. Il bar non era suo, lui ci lavorava e basta. Prese uno straccio e iniziò a pulire un bicchiere impolverato.
Gli gnomi presero con delicatezza il corpo di Babbo Natale, se lo caricarono sulle spalle e uscirono dal bar senza dire una parola. Rimase solo quello col megafono. Salì su una sedia vicino al bancone
“Mi dispiace per il disturbo” disse al barista.
“Cose che succedono” rispose lui.
Lo gnomo tirò fuori da un taschino un sacchetto di tela e glielo porse.
“sono monete d'oro. Basteranno a ripagare i danni”
Il barista annuì, quindi prese il sacchetto e lo ripose sotto il bancone. Lo gnomo lo fissò dritto negli occhi.
“Vuole da bere?” chiese il barista.
“No, grazie” rispose lo gnomo “mi domandavo solo...”
“Mi dica.”
“Ecco...non le è sembrato strano tutto questo?”
Il barista scrollò le spalle, e senza smettere di pulire il bicchiere disse: “andiamo, non vorrà mica che alla mia età creda ancora a Babbo Natale.”

Nessun commento:

Posta un commento