"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

martedì 15 maggio 2012

Le mani (di Luigi Zamproni)

Ecco sì, siamo proprio le sue mani.
Siamo costrette ad assecondare ogni suo desiderio.
Appena apre gli occhi ci fa muovere: dobbiamo strapparci dal sonno e immergerci nell’acqua, insaponare il pennello, stendere la schiuma, poi passare il rasoio.
Ma, il bello è che si arrabbia.
Va beh che sarà mai, il rasoio è caduto, ci è sfuggito,  ma mettetevi nei nostri panni: appena sveglie, tuffarsi nell’acqua fredda non è che sia piacevole, c’e di meglio, volete mettere scivolare sotto il pigiama di sua moglie, nel tepore di quella pelle liscia.
Comincerebbe meglio anche lui e senza incazzarsi.
Ma così è la vita e lui s’arrabbia.
S’arrabbia quando ci cadono le chiavi, quando sulla tastiera del PC l’indice destro al posto finire sulla “O” cade sulla “I” - che sono così vicine - e allora son plurali che si moltiplicano son parole che cambiano completamente di significato.
Poi, il ragazzo, che ha anche la passione della musica, pretende da noi acrobazie sulla tastiera della chitarra, glissati, bending di due toni, arpeggi, scale velocissime, vibrati a non finire.
Bene, provate voi a fare un bel vibrato.
Tecnicamente il vibrato è un effetto musicale che consiste nella variazione periodica dell’altezza di una nota.  Più precisamente, una modulazione della sua frequenza.
Negli strumenti a corda si ottiene con l'oscillazione della mano mentre si tiene il dito fermo sulla corda.
L’oscillazione della mano.
È proprio qui che si arrabbia. Secondo lui non riusciamo più ad oscillare come si deve. I nostri vibrati non lo soddisfano più. Non ci sente più quella passione che un bel vibrato dovrebbe trasmettere e allora s’arrabbia, cita B.B. King, Santana e tutta una serie di chitarristi che del vibrato han fatto il loro modo migliore.
Lui s’arrabbia e noi lo tolleriamo.
Con le altre parti del corpo ne abbiamo parlato, anche loro non sono messe molto meglio di noi: i piedi e le ginocchia ne sentono di tutti i colori - prestazioni insufficienti, - questo si sentono dire, le spalle sono sempre gravate da un  fastidioso peso, il collo ha tutti i muscoli contratti e  a volta si blocca. Sciopero! Glielo da lui un bel segnale.  
Si, ne abbiamo parlato e siamo giunti alla conclusione che dopo una vita vissuta in così grande intimità, che dobbiamo fare, dobbiamo abbandonarlo al suo destino?
No… bisogna avere solo un po’ di pazienza, aspettare che lui e il suo cervello – che del resto, non è che sia poi più quello di una volta, - si rendano conto che il tempo passa e il tempo che passa, forse ti rende più saggio ma fisicamente… fare le cose come in gioventù non è più possibile, manca la freschezza, l’elasticità.
Allora, troviamo un punto di contatto, veniamoci incontro.
Dai, arrabbiati un po’ meno. Non ci puoi fare niente. Il tempo che dovrai vivere sarai costretto a passarlo con noi.
È  I N E V I T A B I L E.

Nel frattempo, mentre queste parole finivano sul foglio, si è arrabbiato perché la “nota” prima di esser “nota” è stata “mota” e poi “mora” e poi finalmente “nota”, ha sfoderato la chitarra, ha provato a farci fare qualche vibrato che naturalmente non gli è piaciuto, ha pensato di chiudere tutto e andare a farsi una corsettina ma poi il dolore al ginocchio destro l’ha fatto desistere.
Secondo voi di che umore è?


Luigi Zamproni

2 commenti:

  1. E' bello poter pensare da un altro punto di vista! Molto originale e coinvolgente!

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