Impalpabili, lievi, sorridenti: bolle, bolle di sapone.
Si schiudono speranzose da un soffio di gioia e prendono il volo.
Volteggiano, danzano, si librano nell’aria incuranti del mondo sottostante,
triste e incolore. Si accendono di mille sfumature come l’arcobaleno, brillano
di felicità. “Riusciremo a salire fino
alle stelle” - pensano - … le stelle,
lassù, nella casa dei sogni,
Il vento le trascina in un
folle valzer, le ubriaca di chimere e costruisce per loro castelli in aria. Il
vento le sfiora, le accarezza, le corteggia.
Le fa sentire libere, leggere, pazze di felicità.
Ma il vento è capriccioso: da un momento all’altro il suo soffio
gentile si trasforma in un rantolo rabbioso e le fragili bolle di sapone
vengono travolte da una furia ostile. Si dibattono nell’aria, gonfie di paura,
tremanti nel loro trasparente vestito di cristallo. Una raffica ancora più forte e
puff…. non resta che qualche goccia, qualche lacrima.
Bolle. Bolle di sapone. Sogni di cartapesta.
Sintetizzando in un haiku (breve componimento poetico nato in Giappone e composto da complessive 17 sillabe), si potrebbe scrivere
fragili bolle
svaniscono nel vento -
sfumano i sogni
Complimenti! sei proprio brava, altro chè
RispondiEliminaMi piace molto l'haiku finale. Ciao
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