La donna e il
bambino si dedicarono a quello che era divenuto il loro rito.
La favola
della buonanotte.
Per lungo
tempo i due erano andati avanti con le favole di “Biancaneve” e
de “Il gatto con gli stivali”, ma da quando al bambino erano stati
regalati quei pupazzi, il suo divertimento più grande era diventato
quello di inventare nuove storie, che coinvolgessero i nuovi giochi,
insieme alla mamma.
I tre pupazzi
erano quelli del Cavaliere Azzurro, della Principessa Luce e del
terribile Drago Nero. Ogni sera, prima del sonno , i tre pupazzi
diventavano i protagonisti di nuove storie. O meglio, di tutte le
varianti possibili della stessa storia: il Cavaliere Azzurro lottava
contro il Drago Nero per liberare la Principessa Luce, e conquistarne
l’amore. E ogni sera il cavaliere era il vincitore.
Così anche
quella sera.
La madre mise
a letto il bambino e si chinò per scoccargli un bacio sulla fronte.
Mentre si preparava a risollevarsi, le mani del bambino le
afferrarono le guance e gli occhi chiari del figlio gli si
inchiodarono nei suoi.
“ Mamma, tu
sei la mia principessa. E papà è il Drago!”.
Gli occhi
della donna continuarono a fissare quelli del piccolo. Poi la mano
della donna gli carezzò la guancia e le labbra si aprirono in un
sorriso sottile.
Quando la donna raggiunse il salotto si abbandonò
sulla poltrona e chiuse gli occhi. Quando gli riaprì gli volse verso
la finestra. Fuori nevicava. La signora Freud guardava la neve
cadere.
me la ricordavo... bella!
RispondiEliminaBello!!!
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