Rientrato a casa anticipatamente da una
battuta di caccia all'elefante, il generale Ugo Von hupert trovò
sua moglie Elisa de Courtier in Von Hupert, in camera da letto in
atteggiamento inequivocabile con uno splendido esemplare d'asino.
L'asino si chiamava Erbert Fustemberg.
Ad aggravare ulteriormente la
situazione, bisogna aggiungere che l'asino era anche il miglior
amico del Generale.
Elisa de Courtuer chiese, come se nulla
fosse, come mai il marito fosse rientrato prima dalla battuta di
caccia.
“Non ho trovato elefanti.” rispose
l'uomo sotto shock.
Va detto che molto spesso le battute di
caccia all'elefante del generale non erano fruttuose, dato che la
coppia viveva a Milano, quartiere Grattosoglio, dove elefanti ne
girano ben pochi, da quando sono stati abbattuti gli alberi di banane
per fare posto ad un centro commerciale.
L'asino Erbert Fustemberg cercò
di alzarsi dal letto ma il generale imbracciando il fucile gli intimò
di non muoversi. L'animale emise un flebile raglio e alzò le
zampette posteriori al cielo. La donna invece pareva divertita dalla
situazione.
“E adesso cosa vuoi fare,Ugo,
ucciderci?” chiese guardando l'uomo dritto negli occhi, alzando il
mento in segno di sfida. Ella odiava il marito, da quando tre mesi
prima lo aveva scoperto mentre completamente nudo si faceva infilare
per via anale un gelato della Motta dal suo maggiordomo Erik.
Il gelato era un maxibon classico
ricoperto al cacao.
“Come hai potuto farlo? Con Erbert
poi, il mio miglior amico!” urlò il Generale.
L'asino, famoso negli ambienti equini
oltre che per essere un tomber de femme, anche per la sua
vigliaccheria, balbettò delle scuse, cercando di addossare la
colpa alla donna. Elisa de Courtier rise forte, quindi si alzò
in piedi sul letto. Era completamente nuda, ad eccezione di un paio
di stivali di pitone con degli speroni aguzzi. Era una donna molto
bella, con dei seni grossi come meloni mantovani, cosa particolrmente
strana, dato che nessuno dei suoi parenti viveva in quella provincia.
“Avanti, sparami Ugo, dritta al
cuore, così potrai divertirti con il tuo maggiordomo e tuoi
gelati motta!” esclamò lei.
“ Allora sai!” balbettò Ugo,
sconvolto. La donna annuì. L'asino fece finta di niente, ma
anche lui sapeva del tragico vizio del Generale. Aveva avuto quella
informazione dal maggiordomo Erik, l'unica persona al mondo che
l'asino amasse veramente.
Bisogna dire però che il
maggiordomo Erik non nutriva nessun sentimento per l'asino Herbert,
per lui era solo una questione di sesso. Egli riservava il suo amore
per la brunetta dei ricchi e poveri, d a quando da bambino aveva
ascoltato alla radio Sarà perchè ti amo.
Va specificato che la brunetta dei
ricchi e poveri, nulla sapeva di tutta questa faccenda.
Neanche gli altri componenti del
gruppo.
Nel frattempo l'asino si era stufato
di tutta quella situazione e con un
balzo si lanciò dalla finestra, precipitando per tre piani
verso la morte certa. Fortuna volle che un gruppo di penne nere stava
festeggiando in strada il 140esimo anniversario della costituzione
del corpo degli alpini, e l'asino finì dritto dentro un
pentolone di polenta taragna. Fu prontamente salvato.
Ne nacque una bella e profonda amicizia
tra l'asino e gli alpini, che dura tutt'ora.
Tre piani sopra, il generale Ugo Von
Hupert abbassò l'arma, che aveva puntato verso la moglie e
scoppiò a piangere. Era un uomo ferito nell'orgoglio e
nell'onore. Voleva morire, o in alternativa diventare calvo
precocemente.
Non sospettava di essere già
calvo da anni.
La moglie Elisa de Courtier in Von
Hupert, tutte le notti mentre egli dormiva, con un carboncino nero
gli disegnava sulla testa una folta capigliatura nera. Perchè,
nonostante il marito si fosse infilato per via anale centinaia di
gelati Motta, lei continuava ad amarlo disperatamente.
Elisa de Courtier in Von Hupert scese
dal letto e andò ad abbracciare il marito, che la strinse
forte.
“Cara, perdonami” mormorò
Ugo “ti prometto che cambierò, porrò fine ai miei
vizi. Ti prego, ricominciamo!”
Lei lo accarezzò teneramente,
quindi lo baciò sulla punta del naso.
“Si, Ugo.lasciamoci dietro il
passato, ricominciamo. Non pensiamo più ai gelati, agli asini,
al maggiordomo, ai tre fratelli Sakarov, detti gli sfrenati del
sesso...”.
“Quali fratelli Sakarov?” chiese il
Generale.
Elisa de Courtier in Von Hupert baciò
il geneale, tappandogli la bocca.