"Vi amo, figli di puttana. Voi siete i soli che leggo, ormai. Voi siete i soli che parlano dei cambiamenti veramente terribili che sono in corso, voi siete i soli abbastanza pazzi per capire che la vita è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro, per notare veramente quello che ci fanno le macchine, quello che ci fanno le guerre, quello che ci fanno le città, quello che ci fanno le idee semplici e grandi... " Eliot Rosewater

venerdì 20 aprile 2012



IL VIAGGIO

 "…..Viaggio verso qualche cosa che è già dentro di noi,
       dentro gli sguardi e dentro le parole, siamo passeggeri per non so ancora dove…"

Mi piaceva viaggiare.
Non viaggiare per il mondo,
ma viaggiare con gli occhi.
I miei, attraverso quelli di lei.
I suoi occhi erano la frontiera della mia immaginazione.
Tutte le volte che la amavo la guardavo così intensamente
che sembrava quasi che le parlassi.
Era il mio modo di comunicare mentre facevo l'amore. 

Quando i nostri corpi si sfioravano,le nostre dita si intrecciavano,i respiri si mischiavano ed i nostri sguardi si incontravano cominciava il viaggio.

Dapprima lento,poi sempre più veloce.

Mi immaginavo lanciato  in un tunnel  infuocato che  ad ogni nostro sussulto  cambiava colore passando dal giallo all'arancione, fino al rosso. 
Cercavo di visualizzare i sospiri, i versi,i rantoli,le grida e la gioia frutto del nostro  d'amore .
Vedevo scorrere le diapositive dei nostri incontri,dei nostri momenti più intimi, del tempo che passavamo insieme.

Vedevo scorrere da un finestrino prati fioriti,rumorosi torrenti,raggi di sole e nuvole gonfie d'acqua.

L'affanno del mio respiro, pesante e veloce, mi trasmetteva odori  che il mio olfatto immaginario conosceva bene.
Odore di terra nuova,di pioggia in arrivo….

Poi il mio viaggio rallentava ,forse per decidere  quale direzione prendere .
Una piccola pausa e..
..un tuffo via di nuovo, VELOCE VELOCE VELOCE;
giù attraverso un tubo nel quale riconoscevo la voce di lei che mi   sussurrava che mi amava:
quelle due parole:" TI AMO" ripetute più volte,venivano sospinte verso l'alto da u forte vento  fino a che queste  non trovavano la loro naturale via d'uscita .
A quel punto nulla più era controllabile.
Mi abbandonavo al destino di un caos di sensi  e io mi confondevo in un vortice che univa i nostri corpi.
Mi confondevo ..in felicità,in amore.
 
 Ero  arrivato a destinazione.
 Tutto era calmo intorno a me;solo una  tambureggiante sequenza di piccole,continue scosse  mi teneva in all'erta.  

TU TUM ..TU TUM.. TU TUM…TU TUM… TU TUM..
Quel palloncino dalla forma irregolare che ritmicamente si gonfiava e si sgonfiava mi invitava, tutte le volte,ad avvicinarmi:" Bentornato,tutto bene?"

Non rispondevo mai.
Col fiato grosso lo osservavo,vi giravo attorno e giungevo sempre alla stessa conclusione.
" E' da qui che arriva,nasce tutto da qui.Quel fiume di amore che sento arrivare me lo regali tu" pensavo.

Ora trascorro le mie giornate seduto su una sedia a rotelle.
Non parlo enon mi muovo ,ma osservo, penso.
Il tempo ha firmato la mia età e me ne ha contati di viaggi ma lei,lei è  qui, di fronte a me.

 I  suoi occhi sono ancora la frontiera della mia immaginazione .
La guardo così intensamente che sembra che le parli.
E' ancora un bel viaggio ,anche se solo di emozioni e ricordi.
Però è veloce,come una volta.
TU TUM..TU TUM..TU TUM.. TU TUM..
"Sei sempre tu che mi regali quel fiume d'amore che,ANCORA, sento arrivare."

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