Sono in coda all'ufficio dell'anagrafe. Ho sette persone davanti a me. Cronometro la prima che si avvicina allo sportello. E' un uomo vestito da testimone di Geova. Sbriga la sua pratica in quattro minuti e 12 secondi.
Faccio un rapido calcolo:
Sette persone per una media di quattro minuti, fanno 28 minuti. Ci aggiungo cinque minuti, tanto per stare tranquillo, fanno 33 minuti. Guardo l'orologio, sono le dieci e venti, alle undici sono fuori di qui.
La seconda che si avvicina allo sportello è una ragazza di circa 18 anni. Ha due fotografie, le passa nella fessura, l' incaricata le fissa per un po', poi scuote la testa e gliele ripassa. Nasce una accesa discussione. Passano 4 minuti, poi 7, poi otto. Dopo otto minuti e 37 secondi la ragazza sbuffa, mi passa di fianco sibilando un vaffanculo, e se ne va.
Mi ha rovinato la media.
La terza donnina per fortuna ha sbagliato sportello, chiede scusa e se ne va.
Controllo l'orologio: Due minuti secchi.
Il quarto è un tipo completamente sordo. L' incaricata gli fa una domanda e lui si mette a urlare: CHE COSA?. CHE COSA? CHE COSA?
E l'incaricata, sventolandogli un fogliettino sotto gli occhi: HA CAPITO? HA CAPITO? HA CAPITO?
E lui: CHE COSA? CHE COSA? CHE COSA?
E Lei: HA CAPITO? HA CAPITO? HA CAPITO?
E lui: CHE COSA? CHE COSA? CHE COSA?
. Alla fine il vecchietto riesce a sbrigare la pratica, saluta e se ne va. Il tutto è durato 6 minuti e 37 secondi
Il quinto è un peruviano dall'italiano incerto. Chiede qualche cosa all' incaricata. Quella si mette a ridere così forte che cade dalla sedia con un tonfo. La sento ridere da sotto lo sportello per tre minuti.
Il peruviano saluta e se ne va.
Tutto il fatto dura 5 minuti e 12 secondi.
Il sesto è un ragazzino col casco da moto allacciato, si avvicina allo sportello e tira una testata al vetro, mandandolo in frantumi. L'incaricata si porta le mani alla bocca e sgrana gli occhi.
“ Oooooooooooh!” fa.
E il ragazzino, puntandogli un dito contro: “Aaaaaaaaaaaaaaaaaah!” quindi si gira e se ne va.
Guardo l'orologio. 45 secondi.
Il settimo è un milanese dall'italiano incerto. Chiede qualche cosa, poi mette una mano su un pezzo di vetro, si taglia e parte in aria con un fsssssssssssssssssssssssssssssss. Esce dalla finestra e vola via.
Non ho fatto in tempo a cronometrarlo.
Tocca a me. Dico buongiorno alla signorina dietro lo sportello, lei mi risponde per contratto, poi mi chiede cosa mi serve.
“ Niente, mi piace fare la coda e immaginare la vita delle persone di fronte a me” rispondo.
La signorina mi guarda come fossi un televisore spento.
“ E adesso che facciamo?” mi chiede.
“ Niente. Adesso la saluto e vado via” dico.
“ non lo può fare. Adesso che ha fatto la fila mi deve chiedere un documento qualsiasi. Per legge”
“ Ma ieri ero al comune di Buccinasco e dopo tre ore di fila non mi hanno chiesto niente!”obbietto.
“ E' cambiata la legge, questa notte.” Fa lei, con aria di sfida.
Essendo un uomo ligio alla legge decido di chiedere il mio stato di famiglia.
“ In carta libera, oppure in marca da bollo?”
“ Marca da bollo” decido.
“ Il bollo deve andare a prenderlo nella cartoleria di fronte al comune, perchè noi non ne teniamo”
“ Come mai?”
“ Ci divertiamo a complicare la vita alla gente” Mi dice. Il ragionamento non fa una piega. Esco dal Comune, vado a prendere la marca da bollo, e ritorno. La signorina è ancora lì. Le porgo la marca da bollo.
“ Faccia la fila, per favore” mi dice. Mi guardo intorno. Solo solo.
“ Ma non c'è nessuno”.
“Adesso arriva. E' andata un attimo in bagno.” dice, fissandomi negli occhi. Rimaniamo lì per quindici minuti senza dire una parola. Alla fine mi chiede:
“ Ha bisogno?”
“Si, ma c'è una persona prima di me, solo che è andata in bagno.” faccio presente.
“ Chi va via, perde il posto all'osteria” dice, scrollando le spalle.
Gli dico che mi serve il certificato di famiglia in carta bollata. Gli do il bollo, e poi aspetto. Dopo due minuti mi passa la carta. Leggo, e faccio un balzo.
“Scusi” dico all'incaricata “ Dal mio stato di famiglia viene fuori che sono morto da due anni”
“ Se c'è scritto lì, si vede che è vero.” risponde lei, corrucciando la fronte.
“ Strano, nessuno mi ha avvisato. Non è che si tratta di uno sbaglio?”
“ Impossibile. Se quel foglio lì dice che è morto, lei è morto. Si fidi ”
“ E come mai non sono stato tumulato?” chiedo. L'incaricata sbuffa, spazientita.
“ Senta” dice “Non posso sapere tutto,vada ad informarsi al cimitero, che li le sanno dare tutte le risposte che vuole. Adesso chiudo perchè mi sono rotta i coglioni.”
Chiude lo sportello.
Adesso sono qui al cimitero comunale di Bareggio. Sto facendo la coda per parlare con l'incaricato, perchè se risulta che effettivamente sono morto, e inutile tirarla per le lunghe,magari riesce a buttarmi dentro a qualche fossa entro sera. Davanti a me ci sono tre persone. Quella prima di loro, ci ha messo otto minuti per sbrigare la sua pratica.
Se faccio una media...
Devo farlo leggere anche a Francesca, che si ricorda ancora il tuo "zio Umberto"... questo le piacerà altrettanto! :-))
RispondiEliminap.s. piace anche a me, ma lo sai già
Rosco, te me fé murì dal rid!
RispondiElimina( traduz : mi diverti assai)
se vedum