Ecco
sì, siamo proprio le sue mani.
Siamo
costrette ad assecondare ogni suo desiderio.
Appena
apre gli occhi ci fa muovere: dobbiamo strapparci dal sonno e immergerci
nell’acqua, insaponare il pennello, stendere la schiuma, poi passare il rasoio.
Ma,
il bello è che si arrabbia.
Va
beh che sarà mai, il rasoio è caduto, ci è sfuggito, ma mettetevi nei nostri panni: appena sveglie,
tuffarsi nell’acqua fredda non è che sia piacevole, c’e di meglio, volete
mettere scivolare sotto il pigiama di sua moglie, nel tepore di quella pelle
liscia.
Comincerebbe
meglio anche lui e senza incazzarsi.
Ma
così è la vita e lui s’arrabbia.
S’arrabbia
quando ci cadono le chiavi, quando sulla tastiera del PC l’indice destro al
posto finire sulla “O” cade sulla “I” - che sono così vicine - e allora son
plurali che si moltiplicano son parole che cambiano completamente di
significato.
Poi,
il ragazzo, che ha anche la passione della musica, pretende da noi acrobazie
sulla tastiera della chitarra, glissati, bending di due toni, arpeggi, scale
velocissime, vibrati a non finire.
Bene,
provate voi a fare un bel vibrato.
Tecnicamente
il vibrato è un effetto musicale che consiste nella variazione periodica
dell’altezza di una nota. Più
precisamente, una modulazione della sua frequenza.
Negli
strumenti a corda si ottiene con l'oscillazione della mano mentre si tiene il
dito fermo sulla corda.
L’oscillazione
della mano.
È
proprio qui che si arrabbia. Secondo lui non riusciamo più ad oscillare come si
deve. I nostri vibrati non lo soddisfano più. Non ci sente più quella passione
che un bel vibrato dovrebbe trasmettere e allora s’arrabbia, cita B.B. King,
Santana e tutta una serie di chitarristi che del vibrato han fatto il loro modo
migliore.
Lui
s’arrabbia e noi lo tolleriamo.
Con
le altre parti del corpo ne abbiamo parlato, anche loro non sono messe molto
meglio di noi: i piedi e le ginocchia ne sentono di tutti i colori - prestazioni
insufficienti, - questo si sentono dire, le spalle sono sempre gravate da
un fastidioso peso, il collo ha tutti i
muscoli contratti e a volta si blocca.
Sciopero! Glielo da lui un bel segnale.
Si,
ne abbiamo parlato e siamo giunti alla conclusione che dopo una vita vissuta in
così grande intimità, che dobbiamo fare, dobbiamo abbandonarlo al suo destino?
No…
bisogna avere solo un po’ di pazienza, aspettare che lui e il suo cervello – che
del resto, non è che sia poi più quello di una volta, - si rendano conto che il
tempo passa e il tempo che passa, forse ti rende più saggio ma fisicamente…
fare le cose come in gioventù non è più possibile, manca la freschezza,
l’elasticità.
Allora,
troviamo un punto di contatto, veniamoci incontro.
Dai,
arrabbiati un po’ meno. Non ci puoi fare niente. Il tempo che dovrai vivere
sarai costretto a passarlo con noi.
È I N E V I T A B I L E.
Nel
frattempo, mentre queste parole finivano sul foglio, si è arrabbiato perché la
“nota” prima di esser “nota” è stata “mota” e poi “mora” e poi finalmente
“nota”, ha sfoderato la chitarra, ha provato a farci fare qualche vibrato che
naturalmente non gli è piaciuto, ha pensato di chiudere tutto e andare a farsi
una corsettina ma poi il dolore al ginocchio destro l’ha fatto desistere.
Secondo
voi di che umore è?
Bello rileggerlo qua sul blog!!
RispondiEliminaflavia
E' bello poter pensare da un altro punto di vista! Molto originale e coinvolgente!
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